Non serve una ricerca per renderci conto che, ormai da settimane, passiamo tutti molto più tempo connessi alla rete che non a contatto con il mondo esterno.
In questa quotidianità più casalinga, in questo panorama lavorativo spesso convertito a uno smart working trapuntato di meeting online, e in questo tempo guadagnato dal ridursi degli spostamenti, destiniamo maggiori attenzioni ai media tradizionali e digitali.
Detto questo, parto proprio da uno studio, nemmeno troppo recente, condotto da globalwebindex a fine marzo su persone di differenti fasce d’età in USA e in UK.
Lo scopo della ricerca è quello di evidenziare i mutamenti delle abitudini delle persone nella modalità e intensità di fruizione dei principali media online e offline, analizzando nello specifico:
- podcast
- video online
- video game
- TV
- stampa cartacea
- radio
- stampa online
- musica in streaming
- TV in streaming
- dirette live
- libri / letteratura
Il pubblico è stato suddiviso nelle canoniche segmentazioni per fasce d’età: boomers, generazione x, millennials, generazione z (dai più maturi ai più giovani).
Osserviamo la ricerca più da vicino
Primo dato, forse scontato, il fatto che le persone spendano la maggior parte del tempo cercando aggiornamenti sul tema coronavirus, con alcune interessanti eccezioni tra i più giovani (la gen z), che ascoltano più musica (71%) rispetto a quanto ricerchino aggiornamenti sulla pandemia (67%).
L’ascolto di musica resta il passatempo ludico principale in tutte le fasce d’età (58%), seguito dalla visione di film o show (49%), dai video divertenti online (42%), dai giochi da mobile (40%) e dai meme (32%).
Ecco che ben si configura un binario composto dalla ricerca costante di notizie sulla pandemia da un lato e di contenuti divertenti o di intrattenimento dall’altro (soprattutto tra i più giovani).
In generale, il consumo dei media è aumentato di più del doppio, con una prevalenza transgenerazionale nella fruizione di contenuti video, siano essi televisivi, online o in streaming.
Un dato interessante, anche per il nostro target di consumatori di vino, è che livestream (30%) e podcast (20%) sono alcuni dei contenuti più popolari tra i millennial rispetto alle altre generazioni.
L’infografica qui riportata riassume molto efficacemente il risultato della ricerca, mostrando su quali canali si concentra la fruizione dei contenuti nelle 4 generazioni di consumatori.
Semplificando ed esemplificando: se vuoi aumentare la possibilità di attirare l’attenzione dei più giovani potresti produrre video online, se vuoi far colpo sui consumatori più maturi funziona ancora molto bene un bello spot TV.
Stando a quanto rilasciato dal pubblico coinvolto nello studio, l’incremento del tempo dedicato ad alcune di queste abitudini, come la fruizione di video online o l’ascolto di podcast, sembra avere ottime possibilità di mantenimento anche quando terminerà l’emergenza sanitaria, soprattutto tra i millennial.
Tra le app, sembra esserci un netto predominio del quartetto Facebook, Facebook Messenger, Whatsapp e Instagram, leader del mercato delle app social e di messaggistica diretta. Facebook risulta anche essere la piattaforma più utilizzata per la ricerca di aggiornamenti e notizie sul Covid-19 (dato che mi preoccupa particolarmente, calcolando l’ingombrante presenza delle fake news sul social di Mark).
Ovviamente la ricerca (che linko completa, nelle fonti al termine del post) riguarda nello specifico le popolazioni statunitense e inglese. Ovviamente è un panorama non perfettamente aderente alla realtà italiana. Ma in un mondo sempre più piccolo alcune abitudini sono indicative di tendenze espandibili su ben più ampia scala, e qualcosa di interessante possiamo imparare anche noi.
Alcuni dati sul consumo di vino in Italia
Per tornare in Italia e osservare come è cambiato il consumo di vino durante la fase di lockdown, ci vengono in aiuto una ricerca dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor e i dati elaborati dalla piattaforma di e-commerce Tannico.
Mentre i dati generali ci informano che c’è stato un calo nei consumi, con 3 consumatori su 10 che affermano di bere meno vino, il portale di acquisto online Tannico ha registrato un aumento dei volumi di ben il 100%.
Altri dati interessanti da Tannico riguardano la frequenza di acquisto online (+10%), l’aumento delle bottiglie per singolo ordine (+5%) e la diminuzione del prezzo medio delle etichette acquistate (-10%), indice del fatto che i consumatori costretti a casa ricercano oggi vini quotidiani.
Un ultimo dato che riporto riguarda la crescita registrata nelle aree maggiormente colpite dal Covid-19: Lombardia (+100%), Piemonte (+90%), Emilia (+85%), Veneto (+82%).
Vino e contenuti digitali, tiriamo le somme
- aumento nella fruizione dei media
- aumento del tempo speso su social e app
- aumento della fruizione di contenuti digitali (soprattutto video)
- aumento della spesa di vino online
- aumento nel consumo di vini di fascia medio / bassa
- maggiore attenzione per i prodotti locali o a km zero
Tutti indici del fatto che si è configurato una sorta di nuovo equilibrio tra online e offline, tra locale e globale, e che un nuovo ritmo temporale ed esperienziale ha già mutato le abitudini dei consumatori.
Un’azienda del vino oggi non ha di fronte un compito facile.
Concentrandoci unicamente sugli aspetti comunicativi, ogni volta che aumentano le attenzioni delle persone su determinati canali aumentano anche i contenuti, e ogni volta che aumentano i contenuti diminuisce lo spazio del singolo brand, e con esso la possibilità di emergere.
Da un altro punto di vista aumentano le occasioni di contatto, le opportunità di targetizzazione mirata, gli stimoli a inventarsi soluzioni nuove e approcci creativi per raggiungere e coinvolgere gli wine lovers di tutte le età.
Le persone sono evidentemente in ascolto e alla ricerca, due elementi fondamentali per la vita di un brand capace a sua volta di ascoltare e intercettare i bisogni del mercato.
Il mondo è diventato forse più piccolo. Ma sarà sempre così?
Fonti: www.globalwebindex.com – www.ilsole24ore.com – www.lastampa.it
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
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