Instagram ha attivato la fase di sperimentazione per l’acquisto di prodotti in app. Terminati i test, la funzionalità sarà disponibile per tutti.
È già da tempo possibile presentare e proporre prodotti in vendita tramite Instagram.
Servono alcuni passaggi per l’attivazione della funzione di tag dei prodotti nelle fotografie e nelle stories, un’approvazione da parte di Facebook (non ti confondere, Facebook e Instagram sono la stessa azienda), e il gioco è fatto.
Ma andiamo per ordine, anche per non fare confusione, e cerchiamo di capire cosa è possibile fare oggi e come cambierà il panorama e-commerce non appena Instagram completerà l’ultimo e fondamentale passaggio di checkout interno.
Cosa puoi fare oggi
Sintetizzo all’estremo perché non è mia intenzione produrre un tutorial su come utilizzare Instagram Shopping (trovi mille risorse in rete dedicate all’argomento). Si rende però necessario chiarire al meglio alcuni punti chiave per le nostre successive considerazioni.
Oggi puoi taggare un prodotto acquistabile, in un post o in una stories Instagram se:
- possiedi un account aziendale Instagram
- hai collegato una pagina Facebook al tuo account aziendale
- nella pagina Facebook della tua azienda hai attivato la vetrina e aggiunto le schede dei prodotti
- Facebook ha approvato il tutto
Completata la procedura di configurazione tra Facebook e Instagram puoi taggare un prodotto presente nella vetrina della tua pagina Facebook in un post Instagram.
Osserviamo un esempio a tema vino proveniente da oltreoceano.
[So già che il gift box Pinot Grigio ti farà impazzire, ricorda che è solo un esempio, non andarmi in fibrillazione e leggi le didascalie per orientarti al meglio]
Come avrai notato, compare l’icona di un carrello all’interno dei post che comprendono prodotti acquistabili, e si può procedere a scoprirne i dettagli in Instagram fino al pulsante “Visualizza sul sito web”.
Da questo punto in poi, come puoi vedere dalle immagini e verificare navigando la sezione shopping presente nella ricerca Instagram, per poter concludere l’acquisto è necessario atterrare sulla singola piattaforma e-commerce esterna di proprietà dell’azienda venditrice, uscendo così da Instagram.
Oggi in Instagram si ha a disposizione poco più di un catalogo (chiamato come in Facebook “vetrina”) con possibilità di tag dei prodotti nei contenuti dell’applicazione e promozione degli stessi. Non di una fase di carrello che viene lasciata al singolo e-commerce cliente.
Instagram non gestisce quindi al momento il carrello, il pagamento, la spedizione; le fasi più importanti e delicate di un qualsiasi e-commerce.
Cosa sarà possibile fare domani e cosa cambierà
Tra poco tutto cambierà, perché Instagram offrirà in maniera diffusa anche i servizi che ora non gestisce, diventando un e-commerce a tutti gli effetti.
Sono 20 le aziende in tutto il mondo che possono testare le nuove funzionalità. Marchi quali Burberry, Michael Kors, Nike, Warby Parker e Zara la stanno provando.
Se tutto va bene, la seconda grande notizia è Instagram, pare, voglia rilasciare il proprio Checkout a tutti gli utenti della piattaforma, non solo ai profili aziendali, così che anche i privati possano vendere prodotti tramite il social network.
Se pensi a quanti utenti ha oggi la piattaforma, e se riesci a immaginare le future e previste integrazioni con Facebook, ti renderai conto che qui ci si confronta con Amazon, con Ebay, non con il negozietto sotto casa.
Ah, se te lo stai chiedendo (e so che lo stai facendo), ti confermo che la piattaforma tratterrà una quota per ogni singola transazione (ignoro totalmente l’ammontare delle percentuale), con ciò che definisce una “tassa sulla vendita”.
Quali le conseguenze
Le conseguenze potrebbero rivelarsi di portata globale. Vediamo le più importanti:
- la base utenti Instagram è enorme e in crescita (500 milioni di utenti attivi ogni giorno), quindi la ricaduta sarà su larghissima scala (secondo una ricerca, 130 milioni di Instagrammer cliccano oggi sui tag di prodotti nei post che integrano la funzione shopping)
- l’utente sarà facilitato nella sua esperienza d’acquisto perché potrà gestire tutto il processo da un’unica piattaforma, senza dover verificare sicurezza e reputazione di ogni singolo e-commerce esterno
- se per vendere in Instagram rimarrà obbligatorio il collegamento con una pagina Facebook (lo scopriremo), questo potrebbe rivelarsi strategico per l’incremento del numero di account sul primo social network del mondo; se chi vorrà vendere in Instagram dovrà creare una pagina in Facebook stai certo che lo farà
- sarà possibile progettare campagne mirate alla vendita diretta in piattaforma, con un monitoraggio certo delle conversioni, considerato che tutto avverrà nello stesso ambiente
- ultimo, ma più importante aspetto, con questa mossa Facebook chiuderà un ideale cerchio sul proprio pubblico, perché oltre a tutti i dati che già possiede sulle preferenze degli utenti, avrà anche dati certi sulle abitudini d’acquisto, una vera e propria bomba a libello pubblicitario, marketing e commerciale
Possibili criticità
A parte una serie di criticità generali, definibili tecniche, che scopriremo come saranno gestite una volta diffusa la funzionalità (mi riferisco alla gestione della privacy, dei pagamenti e delle spedizioni), direi che un grande punto di domanda riguarda la possibilità, ad oggi inesistente, di ricercare uno specifico prodotto.
Questo è attualmente un grande handicap che, se confermato, costringerà le aziende interessate a lavorare ancora di più sul brand marketing da una parte e sulle sponsorizzazioni in app dall’altra.
Un utente oggi ha infatti la possibilità di scoprire prodotti acquistabili o nella sezione dedicata alla ricerca dei profili con filtro sull’etichetta “shopping”, oppure direttamente all’interno del feed dei post di un singolo profilo Instagram.
Non si può quindi oggi cercare un “Barolo” per acquistarlo, ma solo sperare che i nostri wine brand di fiducia attivino la funzionalità shopping.
Pro e contro per il mondo vino in Italia
CONTRO
Se vuoi un parere gratuito e spassionato sull’applicabilità di questa nuova e imminente opportunità digitale al mondo del vino, ti dico che siamo lontani anni luce da una diffusione su larga scala.
In Italia sono già pochissimi i brand che hanno attiva l’attuale e diffusa impostazione. Si tratta per lo più di marchi internazionali dell’industria della moda o della cosmetica. Negli Stati Uniti la cosa è ovviamente molto più diffusa.
Nelle mie ricerche non ho ancora trovato un’azienda del vino italiana con attiva la vetrina prodotti in Instagram.
Non mi sono ammazzato di approfondimenti, ma nemmeno ho fatto finta di cercare. In ogni caso, al momento a tema vino in Italia, ho trovato solamente un’enoteca di Senigallia (@gallienoteca). Se non vedi i prodotti in vendita da desktop è perché le funzioni shopping sono disponibili solo da app.
Se conosci quindi un cantina o un vignaiolo che propone già oggi vini in vendita su Instagram, segnalatemeli per favore.
Se allarghiamo il ragionamento all’e-commerce del vino in generale, sappiamo benissimo che nel nostro paese si registrano dati di acquisto di vino online inferiori rispetto ad altri paesi.
Se si acquista vino online ci si affida ai grandi e-commerce multi marca come Tannico, Call Me Wine, Vino75, i big player in pratica.
Aggiungiamo alla riflessione il fatto che le logiche di prezzo nel mondo del vino non sono di facile declinazione, tra cantina, enoteca, distribuzione, privato, etc, cosa che da sempre genera un blocco al libero mercato digitale.
PRO
Collegandomi direttamente all’ultimo “Contro”, è pur vero che qui si parla di cliente finale, di uno scambio diretto tra azienda e consumatore digitale, cosa che semplifica di molto il panorama.
Inoltre, avere oggi un e-commerce proprietario costa. Costa aggiornarlo e costa mantenerlo.
In prospettiva, quindi, la percentuale che Facebook tratterrà dalla transazione del tuo vino venduto in Instagram, potrebbe risultare una scelta vantaggiosa rispetto all’implementazione di una soluzione proprietaria.
Certo si parla di due cose molto diverse, ma se si vuol vendere online velocemente e subito Instagram potrebbe essere una buona alternativa.
Instagram piace inoltre molto agli italiani, e siamo tra i paesi che amano e frequentano ancora molto Facebook. Queste due informazioni possono far ben sperare i marketer di casa nostra.
Chiudo
Lo so. Ci lasciamo con molte domande e poche certezze. Ma non è forse questo il bello della scoperta? Prevedere, e poi stare a vedere cosa davvero accadrà e con che portata? In un mondo digitale dove uno spillo che cade fa più rumore di un palazzo costruito piano per piano.
E tu? Venderai il tuo vino in Instagram?
Fonti: mediapost.com – tecnologia.libero.it
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
Nel caso in cui necessitassi di ulteriori approfondimenti o desiderassi contattarmi per una consulenza, puoi farlo tramite la chat Messenger o scrivendo a andreamarc79@gmail.com
7 Responses
Ciao Marco, davvero un bell’articolo. Io lavoro nell’e-commerce da 16 anni e capisco bene gli approfondimenti e soprattutto i colli di bottiglia nell’uso di Instagram come mezzo di vendita al dettaglio. Inoltre sull’argomento alcolici ricordiamo che entrano in gioco anche gli aspetti legali per vendere ed acquistare. Insomma finché si parla di moda e elettronica la vedo leggermente più facile, per il vino ancora no.
E poi come dici tu è davvero impossibile trovare una cantina o vignaioli che abbia la vetrina shopping attiva, ma penso che sia difficile anche trovare una cantina e un vignaiolo che abbiano un e-commerce in Italia. Ahimè!
Gli unici che in un futuro potranno approcciarsi a questa nuova feature sono le enoteche online e immagino che per la vendita si affideranno sempre più agli “influencers”.
Chiudo dicendo che oltre a Galli enoteca c’è il profilo di Puersudtirol che ha la vetrina shopping, ma anche qui puoi acquistare solo facendo un redirect sul sito dedicato.
Un saluto e ancora complimenti.
Grazie mille Claudio, del contributo, dell’apprezzamento e della segnalazione che andrò a vedere. Concordo con te sulle difficoltà generalizzate per l’e-commerce del vino in Italia.
Ciao Marco temo che l’artcicolo sia fuorviante. Stavo per avviare lo shopping per l’e-commerce di vini che seguo ma leggendo la normativa FB o IG è vietato vendere alcolici o promuoverne offerte, quindi non capisco come possa esser possibile ciò che scrivi. Hai informazioni o fonti che smentiscono ciò che mi è sembrato di apprendere dalle normative? Grazie
Ciao Sonia, il post a cui ti riferisci è di maggio del 2019 e le cose sono effettivamente cambiate lato restrizioni. Ho infatti scritto un post leggermente più aggiornato a ottobre 2019 sul tema social commerce, eccolo qui – https://www.winedigitalmarketing.it/nel-2020-acquisteremo-piu-vino-sui-social-network/ – in ogni caso negli ultimi mesi ho notato anche io che le cose sono cambiate, anche alcune realtà italiane, che avevano prodotti vino nello shopping Instagram, ora non ne hanno più. Dovrò certamente pianificare un aggiornamento del post o un nuovo pezzo su questo importante tema. Grazie intanto, Marco
Ciao Sonia, condivido! Ho anche fatto una piccola ricerca e devo dire che tra i grandi distributori online solo uno ha lo shopping attivo. Al di là delle considerazioni sulla politica di Facebook, piacerebbe anche a me sapere se ci sono informazioni in più e come fare ad attivarsi. Grazie!
Purtroppo lo shop di Facebook mi censura le foto delle bottiglie di vino. Secondo te potrei ovviare facendo delle foto più generiche? Ho tolto nella descrizione la parola vino ma continuano ad essere censurate. Ho notato invece che alcune cantine sullo Shop di ig le hanno. Non vorrei incorrere in una sospensione dell’account. Grazie
Ciao Roberta, purtroppo credo ci sia poco da fare, le maglie social sul tema vino si sono ristrette da quando ho scritto il post ormai 2 anni fa. Non credo sia possibile proporre prodotti contenenti alcol sulla vetrina Facebook, anche cercando di variare immagini e testi.