Quando, in rete, in tv o tramite il racconto di un amico, ti imbatti in un prodotto nuovo, chiudendo gli occhi dovresti essere in grado di immaginarti l’esperienza legata al suo utilizzo o consumo.
Questo processo porta all’accensione del desiderio d’acquisto, nella speranza che vi sia corrispondenza tra quanto immaginato e quanto realmente vissuto quando finalmente ci troviamo con “il prodotto tra le mani”.
Questa doverosa premessa introduce una riflessione, a me particolarmente cara, sul prodotto Librottiglia, che unisce l’esperienza della degustazione di vino a quella della lettura di un racconto breve.
Cos’è Librottiglia
Librottiglia è un progetto realizzato dall’agenzia Reverse Innovation in collaborazione con la cantina piemontese Matteo Correggia di Canale d’Alba (CN).
In parole povere si tratta di una serie di 3 vini in bottiglie da 375 ml, che al posto dell’etichetta riportano un breve racconto sfogliabile.
Riporto dal sito web ufficiale:
Le caratteristiche di ogni prodotto sono abbinate a un genere narrativo, per dar vita a esperienze eno-letterarie basate sul perfetto equilibrio tra le suggestioni sensoriali e gli scenari immaginati nei racconti. – www.librottiglia.com
Ecco quindi che 3 vini si abbinano a tre racconti brevi. Nello specifico
- Anthos 2014, un brachetto secco, con “La rana nella pancia” di Patrizia Laquidara
- Roero Arneis 2014 con “L’omicidio” di Danilo Zanello
- Roero 2012 con “Ti amo. Dimenticami” di Regina Nadaes Marques
L’idea è semplice, e gira intorno al concetto (come loro stessi dichiarano) di “un breve racconto da leggere mentre si sorseggiano due calici di un vino d’eccellenza”.
Condivisione vs intimismo
L’esperienza nel mondo vino, si sa, la fa da padrone.
Non sottolineerò mai abbastanza la forte valenza emotiva di un prodotto come il vino. Lo stesso vale per un libro che, nella sua declinazione a romanzo o racconto, offre l’opportunità al lettore di sospendere il tempo della propria quotidianità per conoscere un tempo “altro”, quello immaginato dallo scrittore.
Approfondisci questo tema con il mio post su come emozionare con il tuo vino.
Ecco che si crea la prima grande divisione tra l’esperienza del vino e quella del libro.
Mentre il vino è tendenzialmente condivisione, il libro favorisce maggiormente l’esperienza intima e personale.
Tutto ovviamente al netto delle eccezioni ben rappresentate da vini da meditazione da una parte e letture pubbliche dall’altra.
Ecco che, nel caso specifico, Librottiglia traghetta il vino nel territorio esperienziale del libro, forse a discapito dell’aspetto di condivisione, che è carattere fondante del prodotto vino.
Il formato da 375 ml è ulteriore indizio che Librottiglia parla a chi il vino lo beve da solo, affrancandosi in questo modo dalla tavola e dal banchetto.
Un’altra obiezione che rivolgo a un prodotto di questo tipo è legata proprio all’esperienza d’uso. Personalmente non mi vedo a leggere un racconto sfogliandolo da una bottiglia di vino e sarei curioso di avere la vostra opinione in merito. Certo poi il racconto può essere staccato e letto da solo, ma in questo modo si spoglia la bottiglia e viene meno il concetto alla base di Librottiglia.
Non nego che come regalistica, trattandosi per di più di un piccolo formato, possa avere un pubblico, un pubblico certamente molto allargato direi. Non penso infatti possa interessare agli enostrippati che, più o meno inconsciamente, non considerano l’esistenza di una bottiglia di vino da 375 ml. Come non penso ai bibliofili convinti, che credo inorridirebbero all’idea di leggere un racconto impugnando una bottiglia di vino.
L’abbinamento libro vino, un tema a me caro
Tengo personalmente in gran considerazione l’idea alla base di Librottiglia. Nel 2008 ho infatti aperto enotecaletteraria.it, un sito web dove parlavo di vino e di libri e dove azzardavo abbinamenti tra i vini che assaggiavo e i libri che leggevo. Si trattava di un gioco che mi divertiva e che al tempo stesso ritenevo sensato e dotato di una naturale coerenza.
Libri e vino mi sono sempre sembrate due cose che stanno bene insieme, accomunate da un tempo di fruizione fatto di qualità, lentezza, approfondimento, curiosità, dedizione, apprendimento.
Per approfondire questo aspetto puoi leggere il mio post sul rapporto tra vino e tempo.
enotecaletteraria.it c’è ancora ma è mutata nel tempo, ora è più un archivio di testi, dipinti, componimenti poetici che hanno come protagonista il vino.
Capirai dunque che sul tema sono particolarmente coinvolto, e mi rendo conto di osservare la cosa con occhio forse eccessivamente critico.
Conclusioni
L’idea in sé mi piace perché unisce due aspetti imprescindibili della mia quotidianità. Non sono certo però che questo specifico prodotto riesca a cogliere l’essenza esperienziale legata ai due mondi del vino e della lettura. Il rischio risiede nell’estrema semplificazione dei concetti.
Ciò non toglie che si tratti di un tentativo ammirevole, una sorta di primo passo, quel “vorrei ma non posso” che in ogni caso rappresenta un punto d’unione tra due passioni che vivono in una dimensione comune, quella della lentezza, della curiosità e della comprensione.
Ora fatemi sapere che ne pensate, se comprereste per voi Librottiglia, se la regalereste a qualcuno, se anche a voi piacerebbe realizzare un progetto simile, capace di associare il vino a un altro ambito, per raccontare la vostra cantina in maniera non convenzionale.
Fonti delle immagini: librottiglia.com – reverseinnovation.com
Visita librottiglia.com
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
Nel caso in cui necessitassi di ulteriori approfondimenti o desiderassi contattarmi per una consulenza, puoi farlo tramite la chat Messenger o scrivendo a andreamarc79@gmail.com