La Silicon Valley Bank, nella persona del fondatore Rob McMillan, stila ogni anno un dettagliato rapporto del settore vino nel mercato statunitense, che da un lato fotografa le condizioni attuali, dall’altro azzarda delle previsioni per l’anno in corso, grazie anche a un sondaggio al quale partecipano oltre 500 cantine americane.
Come direbbe Rovazzi, è tutto molto interessante, almeno fino a quando l’America non tornerà al proibizionismo (quindi ancora per poco parrebbe).
Il rapporto, per spiegare al meglio gli alti e bassi (e soprattutto le minacce) del mercato del vino americano, utilizza come metafora il film Lo Squalo di Steven Spielberg. Che dire? Sono americani!
Per i contenuti di sintesi che troverai a seguire rubo a piene mani dal post originale della Silicon Valley Bank che puoi trovare qui.
Chi consuma vino in USA
Come si nota dal grafico i Baby Boomers rappresentano ancora la fetta più ampia dei bevitori abituali di vino. Ma sono in calo ormai da qualche anno, mentre cresce l’ormai matura Generazione X e i più giovani Millennials (22-38 anni), non più irrilevanti come un tempo.
Si stima che nel 2021 circa avverrà il grande sorpasso. La Generazione X (39-50 anni) surclasserà i Baby Boomers (51-68 anni), diventando la principale categoria di consumatori di vino negli Stati Uniti. Ocio che il 2021 è alle porte…
Il vino al ristorante
Le vendite di vino al ristorante sono in calo negli ultimi 3 anni, un po’ per il mutamento dei comportamenti dei consumatori, un po’ perché i grossi brand continuano a dominare il comparto, a discapito delle piccole cantine.
Cresce la vendita diretta di vino
La vendita diretta è in crescita, e oggi rappresenta per il mercato statunitense il 59% delle vendite per cantine di medie dimensioni.
Ma veniamo al succo, a cosa accadrà nel 2017 secondo le previsioni della Silicon Valley Bank.
Le principali previsioni per il 2017
- crescerà la domanda di vini in fascia di prezzo tra i 12 e i 25 dollari, così come anche la domanda di vini di fascia alta di brand ormai affermati. Per questi segmenti ci si aspettano anche piccoli aumenti di prezzo, mentre si prevedono volumi e prezzi in ribasso per le bottiglie sotto i 9 dollari
- le vendite di vini Premium (vini di fascia alta quindi) aumenteranno tra il 10% e il 14% rispetto al 2016
- per quanto riguarda il consumo pro capite di vino, ci si troverà di fronte al ridimensionamento dei Baby Boomers fedeli al vino, cui suppliranno i Millennials, con un minore potere d’acquisto e con gusti ambivalenti riguardo la scelta delle bevande alcoliche. Se le condizioni economiche continueranno a migliorare, tuttavia, il consumo pro capite potrebbe essere leggermente superiore rispetto al 2016
- oggi i giovani Millennials interessano principalmente la fascia di prezzo più basso delle vendita di alta qualità. La loro presenza è più incidente per quanto riguarda blend di vini rossi dagli 8 agli 11,99 dollari, anche se si prevede un progressivo spostamento verso vini varietali o di importazione, in concomitanza con la progressiva crescita del loro potere di acquisto
- le operazioni di fusione e le acquisizioni tra grandi gruppi, nonostante i non favorevoli tassi di interesse, proseguiranno anche nel corso del 2017
- la manodopera e i costi saranno le preoccupazioni dominanti nel business del vino nel 2017
Per chi vuole c’è anche un video, di circa 1 ora, in cui si discutono i dati del rapporto
https://www.youtube.com/watch?v=6i_Z5R3A73M
E se sei un Baby Boomers e non sai chi sia il Rovazzi citato a inizio post, sappi che stavo parlando ai Millennials, quelli che, in un domani sempre più vicino, berranno e acquisteranno i tuoi vini.
Fonte immagini: www.svb.com
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
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