A volte è utile fermarsi. Utile e bello. Rigenerante. Io l’ho fatto, spegnendo il computer per ben due settimane.
Niente ricerche, nessuna profonda riflessione enoico digitale, niente post.
Certo avevo con me lo smartphone, ma ero felice di consultarlo giusto per non perdermi clamorosi evoluzioni del mercato (che non si sono presentate), o quel lieve senso di soddisfazione derivante dallo sbirciare le vacanze altrui.
Ho pensato poco al vino, mi sono goduto un tempo lento, ho letto, ho visto cose belle, ho scattato foto e ne ho condivise sui social solo una minima parte; quando ne avevo voglia, quando mi sono ricordato.
Ho sbirciato Instagram e quasi dimenticato Facebook. Più che altro per la comodità di osservare senza dover necessariamente leggere.
Sono rimasto fuori dal tunnel della conta dei like, dell’engagement, dei contenuti a tutti i costi, della pianificazione, della generale ansia da prestazione social che porta molti a non staccare mai o a replicare contenuti che promettono imminenti rientri dalle ferie o sensazionali novità settembrine.
Come se non fosse lecito rallentare, come se fosse sempre necessario un nuovo progetto, nuovi obiettivi, nuove frontiere da esplorare.
A tutto questo ci ha abituati il marketing di oggi, unito alla frenesia digitale e alla rapida evoluzione delle piattaforme.
Se pensi a cosa realmente propone e promuove uno dei rami più in voga del marketing oggi, il growth hacking, vedrai che non permette pause, non comprende rallentamenti, alla rincorsa di sempre nuovi esperimenti e test volti a migliorare le prestazioni e raggiungere risultati sempre nuovi.
Poi, nello specifico mondo del vino così come in molti altri ambiti, osservi tutta questa teoria e la confronti impietosamente con una pratica che è tutt’altra cosa.
Chi non ha contenuti continua a non averne, chi li ha e li sa gestire (anche se avrà rallentato in questo mese di agosto) potrà riprendere a farlo senza troppi scossoni.
Serve rendersi conto che anche se ti distrai momentaneamente dalla rete il mondo va avanti lo stesso. Il tuo posizionamento, se hai lavorato bene, resta, l’uva matura, le grandinate (non gli aggiornamenti degli algoritmi) decidono ancora le sorti di molte aziende vinicole.
Per tutti questi motivi spero che anche tu, vignaiolo o azienda digitale, ti sia preso serenamente il tuo tempo per staccare la sempre collegata spina social.
Anche perché la vendemmia impone ora una battaglia all’ultimo acino, sia in vigna sia in rete.
Con questo post non voglio certamente rimangiarmi l’importanza fondamentale di concetti e pratiche che racconto ormai da anni e che ritengo imprescindibili per il successo di un marchio vinicolo in rete e nei social.
Voglio solamente ricordarti di non fare l’errore di adottare la prospettiva errata.
Non devi fare per forza, fare a tutti i costi, fare perché puoi, fare perché fanno gli altri. Devi mantenere il focus su te stesso e fare il meglio in rapporto alle tue possibilità e ai tuoi obiettivi. Diversamente, puoi rilassarti, spegnere il computer, usare lo smartphone per scattare foto e per condividere solo gli aggiornamenti necessari.
Dobbiamo credo tutti uscire dalla malsana dinamica del “sempre e per forza”.
Breve nota personale
Da quando ho aperto questo blog, oltre 2 anni fa, mi sono ripromesso di mantenere una pubblicazione a settimana, il martedì. Mi è servito per darmi una pianificazione e un’educazione. La corretta abitudine da affiancare agli impegni lavorativi ed extra lavorativi.
La pianificazione serrata è stata, ed è, una scelta azzeccata, che consiglio a chiunque, in ogni settore. La consistenza delle azioni resta fondamentale.
Ho però la fortuna di operare in un settore, il digitale, estremamente vitale, che mi ha permesso di selezionare le notizie e i contenuti settimanali, non di sforzarmi per trovarne di nuovi. Non tutti i settori hanno questo vantaggio. Tranne pause estive, ho quindi sempre avuto un contenuto da scrivere e da diffondere, ogni settimana.
Non so se e per quanto proseguirò in una direzione. Quello che so è che non è un obbligo, non è un peso, ma se un domani dovesse diventare una forzatura, accetterei volentieri di pubblicare meno o di far saltare un calendario editoriale senza che questo mi causi attacchi di panico.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di valore, non di inutili e superflue stories da scorrere senza pensare.
Bene, ti lascio alla vendemmia, se già non l’hai terminata. Se invece sei ancora sotto l’ombrellone, puoi anche leggere qui sotto la mia intervista sul numero di Maggio/Giugno de I Grandi Vini.
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
Nel caso in cui necessitassi di ulteriori approfondimenti o desiderassi contattarmi per una consulenza, puoi farlo tramite la chat Messenger o scrivendo a andreamarc79@gmail.com