Se dovessi oggi consigliare un social network a un vignaiolo che vuole iniziare un percorso nel mondo digital, probabilmente gli parlerei di Instagram. Adesso ti spiego perché.
A fine aprile di quest’anno Instagram ha superato la considerevole soglia di 700 milioni di utenti attivi (a febbraio del 2016 era a quota 400 milioni). Di questi 700 milioni ben 14 sono gli italiani attivi mensilmente.
Instagram ci piace e, lasciamelo dire, è anche merito del nostro territorio, delle nostre bellezze e dei nostri prodotti tipici (soprattutto in ambito food), se non riusciamo a resistere alla tentazione di fotografate ogni cosa ci circondi e condividerla.
Instagram possiede la forza della semplicità e dell’estrema tematizzazione. E anche se recentemente si sono ampliate le funzionalità da desktop, la forza e l’unicità di Instagram risiedono nell’abbinamento allo smartphone per mezzo della sua applicazione.
Nell’ultimo anno Instagram ha costantemente introdotto novità ed evoluzioni, e se è certamente vero che molte logiche sono state scopiazzate da Snapchat, bisogna ammettere che il lavoro di assimilazione è stato fatto piuttosto bene.
Mobile, fotografie, video, stories, dirette, geolocalizzazione, filtri, hashtag e a breve altre novità, fanno di Instagram il social che racchiude in sé il meglio che si può offrire a un utente lato esperienza d’uso, in perfetto accordo con le tendenze digitali del momento.
Ma parliamo di vino
Instagram pullula di fotografie di etichette di vino, di bottiglie, di vigne, di eventi enoici, scattate da persone che il vino lo producono, lo consumano, lo promuovono, lo amano, lo condividono.
Da chi ci sbatte in faccia ogni giorno il proprio pingue conto in banca con bottiglie di Dom Perignon, Petrus, Romanée-Conti e Barolo Monfortino, a chi fotografa solo etichette di piccoli produttori biodinamici dello Jura francese, ce n’è davvero per tutti i gusti. Per non parlare di chi sciabola come se non ci fosse un domani…
Grazie alla giusta strategia e a un corretto impegno, ricordandosi alcuni piccoli accorgimenti, utilizzando gli hashtag più idonei e solo quelli necessari, e producendo del materiale fotografico o video interessante e coinvolgente, è dunque possibile ricavarsi uno spazio, farsi notare e, con il tempo, emergere.
Nulla è facile e senza sforzo in Instagram, e forse proprio questo è il suo bello. Per ottenere buoni risultati devi produrre contenuto, presidiare il mezzo, partecipare e seguire le persone “giuste”. Devi anche ricordarti sempre di portarti lo smartphone in vigna, tutte le volte che ci vai.
In vigna e non solo
Per chi come me, classe ’79, fa parte della Generazione X possiamo dire che lo smartphone deve diventare per il vignaiolo quello che per Goemon è la spada, un oggetto imprescindibile.
Se non ce l’hai sempre a portata di mano perdi delle occasioni. Se invece, senza che tutto ciò diventi una mania, ti educhi a immaginare ogni volta un contenuto nuovo, allora sei sulla buona strada per poter avviare una presenza sul mezzo che possa essere davvero efficace.
Il segreto sta proprio qui, nel momento in cui, mentre lavori, dedichi una parte del tuo impegno cognitivo a immaginare contenuti potenzialmente interessanti per chi ti segue o per chi vorresti ti seguisse.
La domanda che devi porti è: “questo particolare momento, questo scorcio con questa luce, questo soggetto, ciò che sto facendo proprio ora, può essere interessante per il pubblico di Instagram appassionato di vino? Può in qualche modo incuriosire, emozionare, coinvolgere o insegnare qualcosa di più a chi mi segue?”
Ecco che diventa importante saper cogliere l’attimo scattando una foto o girando un breve video per raccontare al popolo di Instagram qualcosa di te, del tuo vino, del tuo territorio. Qui entrano in gioco dinamiche di real time marketing del mondo vino che ho già approfondito in una precedente post.
Ovviamente non solo in vigna devi avere con te il tuo prezioso smartphone, bensì in ogni situazione lavorativa, conviviale o promozionale che veda protagonista il tuo lavoro o il tuo vino. In ogni momento della tua vita di vignaiolo può presentarsi quell’attimo da cogliere, fotografare o riprendere.
Ecco un esempio di come si può usare in maniera semplice, immediata e intelligente Instagram in vigna.
Come sfruttare al meglio le Stories
In estrema sintesi le Stories sono una sorta di diario personale di immagini e video che si possono arricchire con filtri, tag e quant’altro, che compaiono in un’area specifica di Instagram. Possono essere condivise pubblicamente o in forma privata con alcuni utenti e hanno la caratteristica principale di cancellarsi dopo 24 ore. Per chi volesse approfondire ho comunque già trattato in parte l’argomento Instagram Stories in un mio precedente post.
Instagram Stories conta attualmente 200 milioni di utenti attivi ogni giorno. In questo oceano di contenuti in crescita esistono due fattori che pesano molto sulla possibilità di avere successo: la quantità dei contenuti e la frequenza di pubblicazione.
E se solitamente cerco in tutti i modi di non parlare di “quantità” in ambito social, preferendo di gran lunga discutere di “qualità”, ammetto che in questo caso il dato fa la differenza.
La frequenza ti permette infatti di essere sempre “in primo piano” nell’elenco delle Stories dei propri contatti che ogni utente può vedere. La quantità invece è in parte figlia della frequenza, in parte scaturisce da una vera e propria predisposizione alla frammentazione della narrazione.
Quest’ultimo punto è fondamentale e proprio del mezzo.
Le fotografie hanno una durata massima di 5 secondi, i video di 15 secondi e ogni contenuto ha una vita di 24 ore, poi scompare. Con questi confini diventa fondamentale il saper raccontare qualcosa di coerente ed organico tramite il montaggio (passatemi il termine) di contenuti fotografici e video in sequenza.
Non è sufficiente postare ogni tanto una fotografia nelle Stories, per quello c’è la normale funzionalità base di Instagram. In Instagram Stories serve essere costanti e persistenti per farsi notare ed emergere.
Vogliamo non citare le dirette video?
Le dirette live sui social stanno prendendo sempre più piede, anche se in pochi le usano nella maniera corretta, cadendo nella sterile tentazione del “le uso perché ci sono”. Anche in Instagram, ovviamente, c’è la possibilità di fare live.
Qui il paradigma cambia radicalmente rispetto alle Stories. La qualità diventa fattore imprescindibile, mentre la quantità va dosata in relazione a cosa può essere realmente utile o interessante da mostrare al tuo pubblico.
Le dirette sono difficile, non serve negarlo. Vanno pianificate, spesso anticipate tramite comunicazioni, post o quant’altro possa servire a garantirsi un minimo di pubblico di base. Devono avere una certa durata per dare il tempo alle persone di vedere la notifica e collegarsi. Devono avere un minimo di storyboard, anche solo immaginato, per avere un reale senso e per non incappare nel rischio di non sapere cosa dire o come dirlo. Devono avere un tema, per non essere troppo generiche e, di conseguenza, poco interessanti se non addirittura inutili e fastidiose.
Sono perfette per tutto ciò che si configura come un evento (fiere, degustazioni organizzate, conferenze stampa, lanci di nuovi prodotti, etc) o per fare una sana formazione divulgando una cultura del vino che affascina sempre più appassionati (come viene gestita la vigna, una particolare fase produttiva, come si interviene in caso di danni alle piante, etc).
Fammi sapere
Spero di averti convinto a considerare lo smartphone come uno dei tuoi alleati migliori. E ricorda sempre che, anche nel dubbio, è sempre meglio scattare qualche foto o girare qualche breve video. Potrai sempre in seguito selezionare i materiali migliori e decidere se pubblicarli o no.
Se poi già utilizzi Instagram e ne hai voglia, segnalami nei commenti o nei Social Network il tuo profilo, ci darò volentieri un occhiata.
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
Nel caso in cui necessitassi di ulteriori approfondimenti o desiderassi contattarmi per una consulenza, puoi farlo tramite la chat Messenger o scrivendo a andreamarc79@gmail.com