Prendo spunto da una infografica del brutto anatroccolo Bing, per una riflessione un po’ più ampia su come stanno cambiando le abitudini di ricerca delle persone e i risultati dei motori, per concludere con un approfondimento sul mondo vino.
Prima di tutto estrapolo qualche trend globale in ambito Search che ci aiuta a chiarire il panorama attuale e la direzione che ha intrapreso il settore.
Le tre nuove P (non ce la facciamo proprio a trovare un’altra lettera in ambito marketing) delle ricerche di domani (in realtà già di oggi) sono:
- Personal
- Pervasive
- Predictive
Come ben spiega l’infografica,
la ricerca online si sta trasformando in un servizio predittivo capace di soddisfare, e addirittura anticipare i tuoi bisogni, fornendoti risultati personalizzati e dedicati, anche in relazione ai differenti supporti che stai utilizzando (desktop, tablet, smartphone, etc).
Osserviamo meglio da vicino le nuove tre P della Search.
Personale
Ma quanto ti infastidisce quella pubblicità su quel sito, oppure nei Social Network, che non ti interessa per niente, che ritieni inutile, a volte addirittura offensiva. Mentre come è più gradevole, se proprio non vuoi liberarti della pubblicità online, vedere proposte di prodotti e servizi per te interessanti.
Ecco che la stessa cosa avviene in ambito ricerche. Io sono un appassionato di vino, e se cerco in rete una particolare etichetta probabilmente apprezzo maggiormente risultati che mi presentano opportunità di acquisto a prezzi vantaggiosi, piuttosto che il post di un blog che mi racconta la storia del vino.
Se cerco “degustazione vino” dallo smartphone mentre sono in vacanza in zona Chianti in un pomeriggio di metà maggio probabilmente sto cercando una cantina che offra una visita guidata con degustazione. Mostrarmi gli indirizzi delle cantine più vicine a me con orari di apertura è certamente più utile che non ricevere risultati inerenti i migliori corsi di degustazione del vino sul territorio nazionale.
Il tutto avendo sempre ben presente che Google sa dove abito, conosce i miei spostamenti (capisce quindi se sono “altrove”) e i miei interessi.
Ecco dunque che tramite strumenti che usiamo tutti i giorni noi raccontiamo a Google alcune cose, come ad esempio:
- dove siamo in ogni momento della giornata (Google Maps da Smartphone)
- quali sono i nostri interessi (quello che cerchiamo su Google o su YouTube)
- quali siti navighiamo (tramite i Cookies del browser)
- i nostri impegni (Google Calendar)
- chi sono i nostri “amici” (Google Plus)
- se e dove abbiamo attività commerciali e quali sono (Google My Business)
- cosa acquistiamo in rete (sempre i Cookies)
- …
Il panorama si complica ulteriormente grazie ai nuovi strumenti di ricerca che già usiamo abitualmente, come le ricerche vocali su Smartphone o gli assistenti virtuali quali Cortana (145 milioni di utenti attivi) o Alexa (a breve disponibile anche in Italia). Questo modifica totalmente la semantica delle ricerche online, spostando il contenuto dalle chiavi secche alle frasi di senso compiuto e alle domande che poniamo ai vari Siri, Google Now, etc.
Considerando tutti questi fattori, e le correlazioni che intercorrono tra ognuno di loro, capiamo come i risultati delle ricerche diventino sempre più precisi, personali e pertinenti, grazie a tutte le micro informazioni che compongono un po’ alla volta il mosaico delle nostre esperienze e dei nostri bisogni.
Pervasiva
Entro il 2020 si stima che ci saranno 50 miliardi di dispositivi connessi.
PC, Tablet, Smartphone, Wearables (indossabili), Console per videogame, Domotica, sono alcuni dei dispositivi che già pervadono la nostra vita.
Connessi tra di loro e in grado di riconoscerci in ogni situazione grazie ai nostri account, questi strumenti possono migliorare costantemente le nostre esperienze d’uso e la qualità delle nostre ricerche, ovunque ci troviamo e in qualsiasi momento della nostra vita decidiamo di cercare qualcosa o chiedere aiuto per risolvere un problema.
Ricordiamo anche che ormai i motori di ricerca non sono più gli unici depositari del nostro bisogno di ricerca. Oggi cerchiamo aziende, prodotti, eventi in Facebook o in altri Social Network, utilizziamo app per cercare informazioni circa luoghi da visitare, ristoranti da provare, mete da scoprire, soluzioni a problemi specifici.
A complicare ulteriormente il panorama stanno ormai prendendo piede i Chatbot, i software di intelligenza artificiale presenti nelle applicazioni di messaggistica istantanea come Messenger o Telegram. Scopriremo meglio tra qualche tempo il reale potenziale dei Chatbot, anche il rapporto agli usi che ne potranno fare le aziende.
Predittiva
Tutto quello che abbiamo descritto nelle precedenti righe è finalizzato a stravolgere il concetto di ricerca che siamo abituati a conoscere.
Da “cerco qualcosa che mi serve e trovo una serie di risultati che potrebbero soddisfarmi” a “mi serve, o mi servirà qualcosa, e gli strumenti digitali in rete anticipano il mio bisogno fornendomi la soluzione”.
Qui entriamo nel terreno del business delle aziende specializzate nell’analisi dei Big Data e dei comportamenti e abitudini delle persone. Aziende orientate a veicolare i contenuti più corretti al singolo individuo nel momento e sul supporto migliori.
E anche se può sembrare fantascienza, tutto questo sta già accadendo, soprattutto su soggetti particolarmente connessi.
Ora lascio spazio all’infografica, ci vediamo più sotto per parlare di vino.
Presente e futuro delle ricerche sul vino
Partiamo dal descrivere un possibile panorama futuro riguardo le modalità di ricerca online sul vino da parte delle persone, in base a quanto sopra evidenziato.
Come prima cosa possiamo azzardarci a sostenere che
le chiavi di ricerca diventeranno, con il tempo, sempre più specifiche e articolate grazie all’utilizzo delle ricerche vocali e degli assistenti virtuali.
Al bot che ci ascolta poniamo già ora delle vere e proprie domande, chiediamo aiuto con frasi di senso compiuto, non scomodiamo certo Siri per dirgli solo “degustazione vino”, nemmeno capirebbe cosa esattamente stiamo cercando.
Altra cosa che possiamo prevedere e che
gli utenti effettueranno ricerche sempre più frammentate tra diversi dispositivi e in diversi momenti della giornata,
chiedendo e cercando cose mentre lavorano, mentre si rilassano a casa, mentre si spostano, mentre fanno sport o shopping, etc. Differenti supporti, momenti e situazioni possono comportare differenti risultati per le loro ricerche a tema vino.
In rapporto a chi sono (lo storico delle ricerche), dove sono e cosa stanno facendo, le persone si vedranno proporre risultati che meglio si adattano a risolvere le loro esigenze. A volte informazioni su una tipologia di vino, altre volte le possibilità di degustare un vino su un territorio, altre volte le migliori offerte online per l’acquisto di vino, oppure le indicazioni per visitare aziende che producono un determinato vino.
Infine ci saranno legioni di aziende, magari anche la tua, che anticiperanno i bisogni degli utenti proponendogli contenuti sponsorizzati di loro interesse ancor prima che decidano di effettuare le loro ricerche.
E tu? Cosa puoi fare?
In qualità di azienda vinicola presente in rete oggi, la domanda che puoi porti in relazione a quanto ci siamo raccontati è la seguente:
cosa posso fare in concreto per riuscire ad offrire, alle persone che stanno cercando in rete qualcosa che ha a che fare con la mia azienda e con il mio vino, i contenuti più pertinenti e la migliore esperienza possibile?
Principalmente puoi muoverti in queste due direzioni:
- essere presente in più ambienti (in relazione alle tue possibilità)
- differenziare messaggi e linguaggi
Nel primo caso la regola è “sii dove sai di poter essere”. Scegli i tuoi canali in base ai contenuti che puoi produrre e curare, nella consapevolezza che più canali riesci a presidiare più occasioni hai di incontrare il tuo potenziale cliente o estimatore nel momento in cui effettua una ricerca. Per approfondire l’argomento rimando a un mio post su come scegliere i Social Network più adatti ai tuoi obiettivi.
Nel secondo caso devi avere ben chiaro che non puoi permetterti di diffondere lo stesso contenuto nello stesso modo e con lo stesso linguaggio su tutti i tuoi canali digitali. Ogni ambiente ha il suo pubblico, le sue regole, la sue semantica. Ricordati quindi di modulare e differenziare la tua comunicazione in relazione a dove scegli di essere, così da farti trovare, e soprattutto riconoscere, nei differenti ambienti che frequenti online.
Bene. Abbiamo finito. Spero che questo post possa aiutarti, da un lato, a comprendere al meglio cosa già accade nel campo delle ricerche online, dall’altro, a fornirti spunti di riflessione utili a immaginare nuove modalità di presenza e interazione con il tuo pubblico sui differenti canali digitali. Fammi sapere…
E se ti interessa approfondire l’aspetto legato alle abitudini di acquisto delle persone c’è una bella ricerca su come e dove si acquista il vino.
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
Nel caso in cui necessitassi di ulteriori approfondimenti o desiderassi contattarmi per una consulenza, puoi farlo tramite la chat Messenger o scrivendo a andreamarc79@gmail.com