Con Paolo è da tempo che ci inseguiamo.
Da operatore del settore digital lo osservo nella sua intensa attività social, e devo ammettere che è stato uno di quelli che maggiormente ha attirato la mia attenzione, e il mio senso critico, sin da subito.
Paolo per me è la dimostrazione che se fai una cosa con costanza e dedizione per molto tempo i risultati arrivano. E non voglio entrare nel merito di cosa si sarebbe potuto fare meglio o di quali differenti (migliori o peggiori non è dato saperlo) obiettivi si sarebbero potuti raggiungere grazie al supporto e alla guida di una strategia digitale.
Paolo è arrivato sin qui da solo, con una strategia tutta sua. Ha avuto il coraggio di metterci la faccia – concetto che sembra banale e inflazionato ma che tanto scontato non è – e se ha commesso qualche errore o qualche ingenuità ha affrontato la cosa con il sorriso e non si è lasciato scoraggiare.
Il suo percorso di vignaiolo digitale è assolutamente personale, e proprio per questo non replicabile.
Ciò nonostante, puoi imparare molto da Paolo. In primis, se non l’hai ancora fatto, puoi trovare in lui lo stimolo a muovere finalmente i primi strutturati passi nel mondo digital, alla ricerca della tua individuale e unica strada.
Buona lettura.
Raccontaci brevemente che vino produci e in che territorio.
Produco vino Toscana IGT, anche se sarebbe in realtà un Chianti Colli Senesi. La decisione di declassare le uve durante la raccolta è nata anni fa quando il prezzo del vino Chianti Colli Senesi crollò vertiginosamente.
Ad oggi produco 2 tipologie di vino rosso, un rosato da salasso e un bianco vergine. Il mio vino nasce a Montevenere, un colle di Chiusi altamente vocato per la produzione di vino, infatti da studi effettuati da mio nonno e mio padre su Montevenere nascevano proprio i vitigni degli etruschi.
In questo colle altro 375m slm troviamo diversi tipi di terreno da medio impasto ad argilla da dove nasce la nostra selezione di Sangiovese per la produzione di Venere. Qui infatti, grazie alle particolari condizioni climatiche date dalla vicina presenza del lago di Chiusi, che crea un microclima perfetto alla maturazione delle nostre uve, e al terreno fortemente adatto a grandi uve, riusciamo a produrre uve perfette, sane con babo medio di 24 solitamente.
Ti seguo da tempo su Facebook e Instagram e devo ammettere che la tua evoluzione digitale è stata notevole per impegno, consistenza e ampiezza delle azioni. Ti sei cimentato in diversi format, contenuti e piattaforme e pian piano stai trovando la tua strada. Si è trattato di una strategia che avevi immaginato e pianificato o più semplicemente ti sei buttato e hai provato?
Io ti rispondo ma mi aspetto che tu mi creda!
Mi sono lanciato, punto! Non sapevo che strada stavo percorrendo volevo solo portare nelle case di tutti la vita di un contadino, volevo condividere l’impegno di coloro che lavorano la terra con le proprie mani alla conoscenza di tutti e allo stesso tempo volevo istruire i miei futuri clienti, mostrandogli dall’A alla Z la mia filiera di produzione in maniera trasparente.
Già il lavoro in vigna e in cantina prevede un certo impegno. Cosa ti ha spinto a intraprendere anche la via social? Chi vuoi diventare? E quali obiettivi immagini nel perseguire questa direzione?
Il lavoro nella mia azienda è veramente tanto e impegnativo, molto spesso mi trovo a dormire 3, 4 ore a notte per poter seguire tutto, dalla contabilità alla customer satisfaction, dai lavori in cantina alla preparazione degli ordini dai social al sito web.
Cosa mi ha spinto a fare ciò, la risposta è semplice!
Volevo e sentivo il bisogno di far vedere al mondo che dietro una bottiglie di vino ci sono fasi essenziali, c’è fatica, sudore, scelte e sopratutto studio!
Credo e sono sicuro che avere questi strumenti nel 2019 e non utilizzarli e da trogloditi. Con un click hai la possibilità di far sentire la tua voce a milioni di persone con un gigantesco altoparlante che magari potessero aver avuto i nostri avi.
Cosa voglio diventare? Difficile da dirsi perché sono molto dinamico e cambio di continuo le mie strategie in base a ciò che rende maggiore risultato in termini di visibilità.
Al momento comunque vorrei semplicemente che “Farmers”, la prima scuola di formazione pratica in Italia per giovani agricoltori, prendesse piede e che il mio vino risultasse essere uno dei migliori in Italia, e per entrambe ci sto lavorando. Sul vino, ad affiancarmi e a rendere ciò possibile, c’è Mourad Ouada, il mio enologo, del quale ho completa stima, fiducia e sono veramente fiero di avere lui al mio fianco.
Gli obbiettivi quindi ricapitolando sono:
- produrre uno dei migliori vini in Italia
- Farmers la prima community e scuola di formazione per giovani agricoltori in Italia sia digitale che offline in aula
- Cooming soon….
Sei attivo su diverse piattaforme. Quale ti regala oggi le soddisfazioni più grandi lato coinvolgimento e partecipazione utenti?
Dal momento in cui ho deciso di fare tutto questo, nel lontano 2015, posso confermarti che Instagram è quella che mi ha regalato e dato indietro più risultati in assoluto.
Quali sono i contenuti più di successo tra quelli che proponi?
Sono quelli dove principalmente compaio io nelle foto e qualcosa in allegato come calice di vino, bottiglia o altro, ma se nella foto non ci sono io difficilmente chi scorre la home o il feed si ferma a leggere o lasciare un like.
Per quanto riguarda Facebook ultimamente i long post content stanno riscuotendo discreti risultati.
Come immagini il futuro digitale delle aziende del vino italiane, osservando il panorama globale e i tuoi colleghi vignaioli? Nuove tecnologie e digitale verranno finalmente compresi e abbracciati o prevedi ancora anni di resistenza e scetticismo?
Bella domanda alla quale ogni volta rispondo in pubblico vengo preso per pazzo, ma proverò di nuovo a dire la mia qua sulla tua piattaforma.
Il mondo sta cambiando. Spero che tutti se ne siano accorti a questo punto, spero. Per chi non lo vuole ammettere, il clima sta cambiando per cui chi non si vorrà adattare alla tecnologia si dovrà comunque adattare al cambiamento climatico, argomento importantissimo e attuale in questo periodo.
Detto ciò tutto ciò che utilizziamo quotidianamente si aggiorna, l’iPhone si aggiorna, il mio Mac si aggiorna, le macchine di ultima generazione si aggiornano, perché noi che le creiamo dobbiamo rimanere fissi e fermi a credere che ciò che facevamo 50-60-70 anni fa debba ancora funzionare?
Alla tua domanda rispondo, sarà selezione naturale. Chi si adegua cavalcherà l’onda, gli altri daranno la colpa al mondo, al mercato e alle altre aziende senza capire che la colpa è loro.
Potevo stare sotto il sole invece di impegnarmi a studiare tutte le novità ed essere attivo su tutte le piattaforme ma ho fatto una scelta, ho guardato mio nonno negli occhi e gli ho promesso che tutto ciò che lui in 80 anni aveva creato l’avrei portato at the next level. Ho fatto una scelta.
Raccontaci brevemente il tuo ultimo progetto digitale.
Molto ma molto ambizioso però dai ci proviamo.
Il primo è stato un progetto che mi ha permesso di guadagnare in un solo giorno oltre 2.500,00 €. Il progetto si chiamava Wine Sales Record e prevedeva la creazione di un Record di vendite di Venere 2015 (Sangiovese Riserva) in sole 24 ore.
Chiunque avrebbe acquistato il vino in quelle 24 ore sarebbe entrato in questo RECORD, creato da me per la prima volta lo scorso 25 gennaio 2019.
I loro nomi, da quel momento in poi, sarebbero entrati per sempre nella storia della mia azienda, tramite targhette, pagine web e interviste come queste ad esempio.
Ecco i nomi delle persone che hanno creato il record: Tiziano Arecco, Stefano Castaldo, Nicola Villani, Cinzia Morbidelli, Enrico Guglielmi, Marco Salvadori, Andrea Fiaschetti, Maurizio Arena, Jenni Carmen Arone, Vincenzo Rullo, David Brizi, Silvia Piuca, Eliana Divaia, Riccardo Ceron, Cherubini Umberto, Valentina Garon, Giulio Mario Fontana, Vito Delia, Irma Rossanna Guevara.
L’altra idea è la fondazione di Farmers | Contadini Digitali la prima scuola di formazione in Italia per giovani agricoltori, sia nel lato pratico che teorico che digitale, possibile frequentare in offline e online.
E ora la domanda scomoda (che faccio ogni volta che intervisto un vignaiolo). I social aiutano a vendere vino?
Sono partito da vendite nulle, il mio e-commerce ha venduto 12 bottiglie in 5 anni di esistenza.
Negli anni ho cercato di modificare l’e-commerce, di renderlo più fluido, ho pensato varie volte ad Amazon, Tannico, Signorvino poi mi sono detto che nessuno meglio di me poteva presentare il prodotto per cui attualmente organizzo dei lanci di vendita che mi danno soddisfazioni, senza contare che 6 o 12 o 24 bottiglie a settimana partono in automatico grazie ai curiosi che iniziano a seguirmi sui canali social.
Dove trovi Paolo
A seguire i principali canali digitali di Paolo.
Sito web Azienda Agricola Nenci
Facebook @paolonenci91
Instagram @paolonenci
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
Nel caso in cui necessitassi di ulteriori approfondimenti o desiderassi contattarmi per una consulenza, puoi farlo tramite la chat Messenger o scrivendo a andreamarc79@gmail.com
3 Responses
Uno come tanti altri che è venuto fuori con i bot, chi segue tutti gli instagrammer lo sa bene. Strategie di marketing? Quali esattamente?
Accademia per farmers? A poco più di 20 anni fa l’insegnate Mentre è più interessato a mostrare i deltoidi mentre punta una penna ad uno schermo? Ma finiamola. Chi lavora davvero la vigna non ha tempo per stare X ore al giorno sui social e palestrarsi. Datela a bere a qualcun altro. Saluti
Grazie del contributo Antonio. Non sono però d’accordo sulla tua affermazione che chi sta davvero in vigna non ha tempo di presidiare i social. Altri vignaioli, oltre a Paolo, ne sono l’esempio. Alcuni ho avuto il piacere di intervistarli proprio qui sul mio blog 🙂 Grazie comunque per il tuo punto di vista, buona giornata.
Bravo Antonio ma se rifiuti 600 euro per 3 giorni dove ti si insegna come fare le storie ed utilizzare bene i social saresti proprio irresponsabile. Ricordati che tanto non ti hanno visto 20k di persone, perché follow ottenuti da bot si tratta. Se fa 2k di visualizzazioni non 20 sono già troppi. Alla faccia dell’unità.. vantiamoci pure..