I nuovi trend di digital marketing per il 2020 offrono qualche spunto di riflessione interessante anche per te che fai vino.
Non è questa la sede per entrare nel dettaglio di ogni singola previsione di marketing per il prossimo anno. Qualcosa su cui soffermarci però c’è, e credo possa essere utile che anche tu sappia di cosa si tratta.
Andiamo quindi veloci sui principali trend recentemente evidenziati da uno studio di Ninja Marketing, e prendiamoci poi un po’ di tempo per approfondirne alcuni.
I principali trend di marketing per il 2020
Contenuti interattivi e coinvolgenti
Sembra che la gente ami interagire e partecipare (non è certo una novità). Contenuti con buoni livelli di ingaggio avranno dunque sempre più spazio rispetto a una modalità di comunicazione più “passiva”. Pensa agli e-commerce, pensa ai quiz e ai sondaggi (pure troppi oggi), pensa alle esperienze immersive offerte delle realtà aumentata e virtuale.
Social Commerce
I social network stanno proseguendo nel percorso di evoluzione delle proprie piattaforme in ottica e-commerce. Qui approfondisco meglio sotto.
Ampliamento demografico della base utenti
La base utenti dei social network, soprattutto su canali “storici” come Facebook, si sta allargando a comprendere sempre di più i rappresentanti della terza età.
Realtà aumentata e virtuale
Sulla bocca dei marketer ormai da molto tempo, è certamente una tendenza in crescita, soprattutto nel settore del gaming, ma ancora ben lontana da una diffusione di massa. Anche su questo tema, legato al mondo vino, ho espresso le mie perplessità in un precedente post.
Risultati zero in Google
Zio Google offre sempre più risposte a domande generiche in maniera diretta (spostando costantemente più in basso i tradizionali risultati organici), e sembra anche a sua totale discrezione. Questo impone alcune riflessioni circa la necessità di ottimizzare i propri siti web (soprattutto aggregatori di notizie) nella speranza di “essere scelti”. Non è un problema che colpirà direttamente te che fai vino, a prescindere dalle dimensioni della tua azienda. Qui parliamo di risultati per query molto ampie, impattanti soprattutto su grossi editori. Ecco qui un esempio di ricerca zero per la chiave “10 vini migliori al mondo”:
Pubblicità e ottimizzazione anche su assistenti vocali
Prima o poi dovremo occuparcene. Nel tempo, naturalmente, aumenterà l’incidenza di annunci sponsorizzati anche sugli assistenti vocali come Alexa, Siri, Google Home. I percorsi sono sempre gli stessi: più persone utilizzeranno gli assistenti vocali (o le ricerche vocali) per trovare soluzioni a domande o problemi, più aziende arriveranno con le loro di soluzioni. Quando qualcuno un giorno chiederà ad Alexa “che vino rosso abbino al brasato?” ecco che potrebbe trovarsi ad ascoltare lo spot di qualche azienda vinicola, prima di una generica risposta.
Chatbot
Se ne parla da anni ormai, ma ancora una parte limitata dei brand mondiali utilizza concretamente e intelligentemente questi strumenti. In ogni caso anche questa è una tendenza in crescita, soprattutto su brand che possono offrire risposte chiuse a domande specifiche.
Pubblicità personalizzata e cura dell’esperienza utente
Ho messo insieme questi due punti anche se in parte sono antitetici. Da un lato il mondo social va verso l’estrema cura dell’esperienza utente, nel nome di “un utente felice è un utente spendente”. Da un altro lato le pubblicità diventano sempre più invasive e personalizzate, adattandosi inquietantemente ai gusti, alle preferenze e ai desideri del singolo individuo.
Sempre più vino in vendita sui social?
Delle tendenze globali di marketing sopra elencate, credo che alcune debbano essere approfondite perché complementari da un lato e potenzialmente incidenti sul mondo vino dall’altro.
Mi riferisco in particolar modo a:
- contenuti coinvolgenti e interattivi
- social commerce
- ampliamento della base demografica (soprattutto su Instagram)
Queste tre tendenze vanno, a mio avviso, a braccetto. E tra poco te ne accorgerai tu stesso.
Già in un mio post del 14 maggio sono entrato nel merito delle funzionalità e strategie di vendita online messe in pista nell’ultimo anno dalle aziende di Zucherberg (Facebook prima e Instagram poi).
Qui voglio ora concentrarmi sull’evoluzione che alcune tendenze stanno avendo.
Le vetrine, sia Facebook sia Instagram, permettono ormai da tempo di inserire i propri prodotti in una sezione dedicata dell’app, rimandando al momento per l’acquisto su singoli e-commerce proprietari. Chi ha uno shop online può, chi non ce l’ha osserva.
Da quando anche Instagram ha aperto alla parte shopping, molti brand ci si sono buttati nella mischia (moda come sempre in prima fila).
Da parte delle aziende del vino c’è ancora una certa titubanza, e sono ancora pochi i casi presenti in Instagram, per una serie di motivi che ben sappiamo, in particolar modo questi due:
- la presenza di dinamiche commerciali e di listino non di semplice declinazione (che prezzo faccio online rispetto ai distributori, alla GDO, al circuito Horeca?)
- il fatto che al momento per vendere attraverso Instagram devi avere un e-commerce proprietario, cosa che solo poche realtà vinicole italiane hanno
Ciò premesso qualcosa si muove, e io stesso ho verificato un certo fermento anche da parte di aziende o brand legati al mondo vino che seguo in Instagram.
Alcune cantine, in maniera magari poco strutturata (rimandando i link alla home del sito e non al dettaglio prodotto per l’acquisto), stanno comunque testando queste opportunità su proprie piattaforme.
Questa direzione, se proprio non vogliamo chiamarla tendenza, si sposa perfettamente con il dato riguardante l’ampliamento demografico fisiologico della base utenti sui social più “vecchi” e con l’apprezzamento crescente degli utenti per contenuti coinvolgenti e interattivi.
Su Instagram oggi ci sono più persone tra i 45 e i 54 anni che non tra i 13 e i 17.
[Sul tema delle generazioni più giovani leggi il mio post sul vino su TikTok]
La fascia d’età più matura è esattamente quella che oggi ha, nella stragrande maggioranza dei casi, il reale potere d’acquisto enoico.
Crescita dei dati del social commerce, utenti in grado di utilizzare gli strumenti e forti di un potere d’acquisto, volontà da parte delle persone di non osservare soltanto, bensì di interagire (magari acquistando con pochi passaggi sul proprio smartphone il vino che stanno vedendo sui social), sono tutti elementi che delineano un panorama quanto meno interessante, se non smaccatamente favorevole, per le aziende del vino che vorranno e potranno sfruttare a pieno queste opportunità.
Tutto questo in attesa della futura, e ancor oggi solo rumoreggiata, evoluzione definitiva di Instagram verso lo sviluppo interno delle fasi di carrello e di pagamento. Cosa che aprirebbe le porte non solo alle cantine che già possiedono un proprio e-commerce, bensì a tutte le aziende vinicole interessate.
Fonte: ninjamarketing.it
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
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