D: sei un piccolo vignaiolo che produce vino in un preciso e identificabile territorio?
R: nei Social Network, mettici la faccia.
D: sei una grande cantina con decine di responsabili e addetti e una struttura organizzativa interna a più livelli?
R: usa, e continua a usare, il tuo marchio nei Social Network… nel frattempo prepara la faccia.
D: sei la media cantina che ha un minimo di organigramma ma con alcune figure altamente riconoscibili?
R: anche tu, mettici la faccia.
Riprendiamo fiato e cerchiamo di argomentare meglio
Il marchio è un bollino, rappresenta un’identità fatta da molteplici differenti individui, esigenze, comportamenti. Il marchio rappresenta il brand e il brand ha molte responsabilità e trasmette un numero elevato di informazioni e suggestioni che devono avere una forte coerenza tra di loro.
La faccia non è solo sinonimo di una maggiore identificazione e riconoscimento personali, è anche occhi che ti guardano, valore umano, sorpresa e a volte addirittura imprevedibilità. La faccia è presa di posizione, è più libera ma proprio per questa maggiore libertà corre rischi più elevati, rispetto al marchio, nel suo esporsi in rete.
Cosa è meglio fare
Partiamo dal presupposto, scontato quanto sottovalutato, che le persone, in rete e non solo, amano di più confrontarsi con altre persone.
La gente di fida degli individui, non dei brand – Clara Shih
Ciò premesso è vero anche che i grandi brand non possono (almeno non ancora) permettersi di esporsi in maniera esclusivamente personale, ma devono per forza di cose veicolare il brand e i suoi VALORI.
Valori è una parola chiave importante, perché come un individuo ne possiede, o dovrebbe, di suoi, così anche un brand se li sceglie e li presenta al pubblico nel corso del suo ciclo di vita.
Le cose stanno comunque cambiando. Riccardo Scandellari, nel suo Afferma la tua identità con il Net Branding, sottolinea infatti che molte aziende stanno inaugurando una nuova fase di presenza digital, una fase che prevede la partecipazione attiva di alcune figure interne.
La forza di influenza del singolo è la strada maestra da seguire, che non va a sostituire ma integra la comunicazione istituzionale della marca – Riccardo Scandellari
Integrazione dunque, tra presenza istituzionale e presenza personale. La coerenza resta un fattore chiave, le due comunicazioni devono essere coerenti. La persona deve rappresentare il Brand, trasmetterne i valori, diventarne la voce.
Cosa può fare la grande cantina
La grande cantina può affiancare e rafforzare la comunicazione basata sul marchio con quella associata alle persone che meglio rappresentano il Brand; mi riferisco al titolare, al direttore commerciale o marketing sino ai familiari con i suoi rappresentanti più giovani (ovviamente maggiorenni), quei millennials che non sono nati con i social network e con la rete come la conosciamo oggi, ma che masticano questi ambienti ormai da tempo e li hanno assimilati, li padroneggiano e li utilizzano ogni giorno.
La faccia del titolare, dei figli che un domani prenderanno in toto in mano le redini dell’azienda, può avvicinare le persone interessate, i consumatori, gli enoturisti curiosi, molto più di qualsiasi altro stratagemma comunicativo.
Cosa può fare il piccolo vignaiolo
Il piccolo vignaiolo non può esimersi dal mostrare la propria faccia al pubblico. La sua vita, divisa tra cantina, fiere di settore e presenza online, necessita di un paio di occhi nei quali scorgere il legame tra la persona, il suo vino e il territorio.
Penso ai vignaioli indipendenti, ai piccoli produttori biologici o biodinamici che partecipano alle manifestazioni vinicole per far conoscere agli appassionati (non al grande pubblico) i propri vini. Penso a loro e li invito a mostrarsi e mostrare il frutto delle loro fatiche in vigna e in cantina attraverso le proprie parole, la propria voce, le proprie espressioni, le proprie mani.
Cosa puoi fare tu
Chiunque tu sia, qualunque vino tu produca, ricordati che oggi, in rete, è fondamentale esporsi per farsi notare, farsi ascoltare e rendersi riconoscibili. Esporsi con una faccia offre maggiori opportunità di guadagnarsi una credibilità.
D’altronde una faccia significa mettersi sullo stesso piano di chi sta dall’altra parte del monitor o del display. Le stesse persone che un domani verranno in cantina a riconoscerti e conoscerti personalmente, che oltre a cliccare, postare e taggare, stringeranno mani, ascolteranno parole e vedranno attraverso i tuoi occhi come fai il tuo vino, unico come te, unico come la tua faccia.
Ho passato la vita a guardare negli occhi della gente, è l’unico luogo del corpo dove forse esiste ancora un’anima. – José Saramago
Nota conclusiva: il signore nella fotografia in alto non fa vino (almeno non penso). La cosa più importante è che, leggendo questo post, hai probabilmente immaginato che si trattasse di un viticoltore, e questo perché associamo valori e connotazioni a ciò che vediamo anche in relazione al contesto in cui ci troviamo, ma questa è un’altra storia. L’immagine è presa da Unsplash, un sito web di fotografie liberamente utilizzabili.
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
Nel caso in cui necessitassi di ulteriori approfondimenti o desiderassi contattarmi per una consulenza, puoi farlo tramite la chat Messenger o scrivendo a andreamarc79@gmail.com