UGC è l’acronimo di User Generated Content, traducibile in italiano con “Contenuto generato dall’utente”.
Non è mia intenzione calcare la mano sugli inglesismi, tantomeno promuovere l’uso scomposto di termini mutuati da altre lingue. Semplicemente il termine viene dall’inglese e riguarda l’ambito digitale. Mi pare dunque corretto dirlo e averne piena coscienza, prima di procedere oltre.
Con UGC si intende qualsiasi tipologia di contenuto generato dagli utenti, intesi come individui, persone, consumatori, in contrapposizione a Brand e aziende.
Possiamo quindi definire UGC i post pubblicati su social network o su blog personali, i commenti alle discussioni, ai forum, a blog aziendali, le fotografie in Instagram, gli snap su Snapchat, i video su YouTube, e via dicendo.
Tutto a patto che si tratti di un contenuto originale creato dagli utenti, liberi pensatori e navigatori della rete, teoricamente avulsi da logiche commerciali o di marketing.
Perché i contenuti generati dagli utenti sono strategici per la tua cantina
La forza degli UGC risiede principalmente in questi aspetti:
- partono dal basso, dalle persone e si rivolgono ad altre persone
- non hanno finalità commerciali quindi non puzzano di pubblicità
- sono ritenuti degni di fiducia perché autentici, sentiti e non pilotati
- parlano un linguaggio comune e condiviso tra le persone
- non devono essere sponsorizzati per raggiungere un pubblico
Per questi motivi gli UGC godono di una capacità di condivisione nettamente superiore rispetto a contenuti aziendali o brandizzati (solitamente riconosciuti e quindi spesso ignorati dagli utenti), e di una soglia di attenzione più alta se paragonati ad altre tipologie di contenuto calate dall’alto.
Ogni realtà commerciale che produca un bene dalle caratteristiche altamente emozionali, come il vino, dovrebbe tenere in grande considerazione ciò che le persone possono fare con il proprio prodotto.
E questo perché le persone amano condividere e mostrare agli altri ciò che apprezzano e ciò che li fa sentire “fighi”.
Social Network: il regno dei contenuti degli utenti
I social Network sono il regno dell’UGC, contenitori che offrono anche decine e decine di funzionalità, ma che demandano agli utenti la produzione del contenuto.
Alcuni social di ultima generazione estremizzano e centralizzano il concetto. Spiego meglio.
Mentre le porte dello storico Facebook si aprono sui contenuti della tua cerchia di amici, aziende e prodotti hai quali hai donato il tuo prezioso Mi Piace, nell’ancora neonato Snapchat la logica è diametralmente opposta. La prima cosa che vieni invitato a fare in Snapchat non appena accedi all’app, è creare il tuo contenuto. Per Facebook sei prima di tutto uno spettatore, per Snapchat un creatore.
E nel mondo vino?
In ambito vino troviamo un esempio verticale (inteso come non generalista) molto interessante. Parlo dell’applicazione per smartphone Vivino, che vive letteralmente sui contenuti generati dagli utenti. Fotografie delle etichette, recensioni, votazioni e altro, tutto creato dagli utenti per altri utenti.
Vivino stessa di presenta all’avvio dell’app con il claim “Find the best wine”, promettendoci sin da subito che siamo nel posto giusto per trovare il vino “migliore”. Navigando ci rendiamo conto che
Vivino è una community di appassionati e operatori del settore che condividono impressioni, caratteristiche, giudizi, prezzi e altro, sulle bottiglie che hanno occasione di assaggiare nel corso della loro vita.
Inquadrando con lo smartphone un’etichetta, se già presente del database di Vivino, il vino viene riconosciuto, permettendo così al contenuto e al giudizio dell’utente di andare a far parte della carta d’identità di quel vino, a disposizione di tutti gli altri appassionati utilizzatori.
Ecco come Vivino può decretare la notorietà, e quindi il successo, di un vino o di una cantina, grazie al potere generatore delle persone.
Pensa ora a tutte le immagini di bottiglie, calici, etichette che vengono ogni giorno scattate da semplici consumatori, assaggiatori, appassionati, operatori del settore, e condivise in Facebook, Instagram, Twitter, … Pensa a quante occasioni ha il tuo vino di comparire su pagine e profili di appassionati desiderosi di conoscerlo e assaggiarlo.
Questo sotto è uno screenshot preso dalla mia app Instagram. Non sono le mie fotografie, sono le immagini che mi vengono suggerite quando seleziono l’icona della ricerca. Sono quindi i contenuti che non seguo ma che mi vengono proposti in relazione alle mie preferenze desunte dalle attività e dai contenuti che ho svolto e pubblicato in Instagram. Notevole vero?
Come vedete sono letteralmente circondato da contenuti prodotti da altri utenti, perfettamente in linea con il mio interesse primario, il vino. Con queste persone io posso interagire a più livelli e in base ai miei intenti / obiettivi. Posso semplicemente osservare il loro profilo e le fotografie che scattano, posso fare like alle immagini, posso commentarle, posso scrivere loro in privato.
Ho preso Instagram come puro esempio di attività che puoi in realtà svolgere in qualsiasi altro Social Network.
Cosa puoi fare
Ti consiglio pertanto di avere estrema cura dei contenuti a tema vino generati dalle persone che segui o che ti vengono suggerite nei Social Network, perché potrebbero creare contenuti estremamente interessanti per te e per i tuoi vini. Ecco come potresti muoverti.
Monitora
Presidia i social network alla ricerca di contenuti che in qualche modo parlino di te:
- immagini delle tue bottiglie
- selfie nei quali sei presente
- interni della tua azienda vinicola o fotografie delle vigne
- commenti, post, recensioni, discussioni che ti riguardano
Tutto questo lo puoi fare navigando, presidiando i canali, effettuando ricerche mirate.
Partecipa
Un lavoro costante e assiduo di presenza e partecipazione all’interno del mondo dei Social Network o dei blog di settore, permette di far girare il tuo nome e di ripresentarlo alle persone in diverse occasioni, in diversi contesti e canali, in differenti momenti della giornata, così da innescarsi sempre più in profondità nella mente delle persone.
Da qui il passo a “mi piacerebbe provare il suo vino” è più breve di quanto immagini.
Favorisci
Devi inoltre cercare, quando e se possibile, di innescarne e favorirne la produzione di contenuti da parte delle persone, in relazione ai tuoi vini, al tuo metodo, alla tua cantina, al tuo territorio vinicolo. Inizia offrendo alle persone che ti seguono un gancio emozionale al tuo vino, racconta qualcosa di te e vedi se altri fanno lo stesso. Condividi un’esperienza che puoi immaginare comune ad altri puntando sull’effetto empatia.
Coccola i produttori di contenuto, sono gli utenti migliori per i tuoi scopi. Si contrappongono ai condivisori e commentatori di contenuti altrui, quelli che se molto spesso sono ottimi veicoli di circolazione della notizia, a volte si presentano come disturbatori, sterili comprimari, troll.
Questa citazione l’ho già usata in un altro post ma la riciclo perché spacca.
Il persuasore occulto più potente non è dentro il vostro televisore, né sugli scaffali del supermercato, e non si nasconde neppure nel vostro telefono cellulare. […] sono i vostri amici e vicini di casa – Martin Lindstrom
E tu, cosa ne pensi e come ti comporti? Credi nell’importanza dei contenuti che gli utenti creano e condividono ogni giorno? E soprattutto, osservi ciò che ti circonda in cerca di contenuti riguardanti i tuoi vini o interessanti per te e per la tua cantina?
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
Nel caso in cui necessitassi di ulteriori approfondimenti o desiderassi contattarmi per una consulenza, puoi farlo tramite la chat Messenger o scrivendo a andreamarc79@gmail.com