Questo post parte da una domanda che mi pongo spesso quando affronto progetti e-commerce in generale o anche solo quando, da utente, scopro e provo nuovi siti di vendita online di vino.
Qual è il passaggio più critico per un e-commerce, l’area alla quale dedicare le attenzioni maggiori, la fase dell’esperienza utente da curare nei minimi dettagli?
Certo si potrebbe precisare che tutto è importante, che è necessario ottimizzare ogni minimo dettaglio, ma sappiamo che non sempre è così, e che se è vero che tutti i fattori sono importanti, è altrettanto vero che alcuni lo sono più di altri.
Per dare una risposta soddisfacente a questa domanda, sono costretto a immaginare 2 scenari differenti, scenari rappresentati da due diversi acquirenti tipo. L’utente che ancora non sa quello che sta cercando e l’utente che ha già in mente i vini che desidera acquistare online.
Il tizio che non sa quello che vuole
Per lui il percorso non è certo dei più semplici. Sa che vuole acquistare del vino online, probabilmente è orientato a una tipologia, a un territorio o a una denominazione, ma non ha esattamente idea delle etichette da aggiungere al carrello.
Diamo per scontato che atterri su un sito e-commerce specifico, che abbia pertanto già svolto la parte di ricerca in Google, ammesso che questa parte sia esistita.
Supponiamo che sia sulla homepage del tuo e-commerce. Quali sono gli elementi fondamentali per aiutare questo utente a trovare ciò che sta cercando ma che non ha ancora ben chiaro cosa sia?
Dai una chat a quest’uomo
Immagina la meraviglia, lo stupore che puoi innescare nel tuo visitatore offrendogli l’impagabile possibilità di chiacchierare con un tuo consulente per offrirgli live consigli circa le etichette migliori (migliori per quel singolo cliente) da aggiungere al carrello?
Una chat regolamentata da orari, una chat discreta, non invasiva, non insistente. Uno strumento in grado di accompagnare il cliente meno esperto, quello che si affida, che cerca consigli, che timidamente alza la mano, nella sua esperienza di acquisto.
A lui puoi offrire i tuoi migliori consigli. Se lo ascolti con attenzione puoi davvero soddisfare le sue esigenze, sia in termini di etichette, sia di prezzo. Puoi anche offrirgli un codice coupon live per il suo acquisto, puoi creare un rapporto di fiducia, tranquillizzarlo circa le modalità di pagamento sicure, la politica dei resti, la gestione delle spese e dei tempi di spedizione.
L’e-commerce Grandi Bottiglie offre una chat ai visitatori. Comoda, non invasiva, a disposizione per chiedere una mano, un consiglio, comunicare un dubbio o un problema.
Offrigli un motore di ricerca con i contro…
Per i più timidi da un lato e sbrigativi dall’altro c’è sempre il campo per le ricerche libere.
Il nostro acquirente tipo in questo caso presumiamo che utilizzi chiavi di ricerca per denominazione, tipologia o vitigno. Per esempio digitando: “Langhe”, “spumante”, “Chianti” oppure “Nerello”.
Ognuna di queste ricerche si apre a un notevole mondo di variabili che devono essere gestite nel migliore dei modi. Ecco che il risultato della ricerca deve poter offrire all’utente, una serie di funzionalità e di filtri in grado di portarlo a restringere sempre di più il campo della sua ricerca, fino ad arrivare a quelle bottiglie che davvero possono interessargli.
Ecco che un’area appositamente progettata dovrà permettergli di filtrare le sue scelte per prezzo, per denominazione, per annata, per tipologia, per vitigno, per regione, per voti, per popolarità, e chi più ne ha… più sarà competitivo.
Tannico presenta uno degli esempi migliori di buona ricerca e ottimo utilizzo di filtri contestuali, dove per contestuali intendo che intervengono sulla ricerca esatta fatta da un utente. Puoi filtrare per fascia di prezzo, tipologia, regione, denominazione e vitigno, premi e punteggi, nazione, filosofia (biologico, naturale, biodinamico, etc), formato.
Permettigli di filtrare il tuo catalogo
Questo punto si sovrappone leggermente al precedente, anche se alcuni e-commerce del vino preferiscono esporre maggiormente la presentazione delle categorie e dei successivi filtri, lasciando meno in evidenza il campo di ricerca libero. È il caso di Decanto, che pone la ricerca libera in posizione non prioritaria e presenta subito il menu principale con le categorie (rossi, rosati, bianchi, spumanti).
Entrati in una delle categorie principali, ecco che compare la comoda barra laterale con i filtri per restringere il cerchio delle scelte e guidare il potenziale acquirente alla minima e migliore scelta di etichette in base al percorso effettuato.
Anche Winezon rappresenta un buon esempio, con una bella spalla a sinistra completa di filtri per fascia di prezzo, denominazione, regione e volume desiderato.
E un motore per i suggerimenti? Ci avevi pensato?
Esistono alcuni utenti che devono / vogliono esser presi per mano e accompagnati dolcemente fino alla fase di chiusura del carrello e pagamento dell’ordine.
Sono quelli che hanno le idee meno chiare, quelli che vogliono scoprire qualcosa di nuovo in base a parametri meno specifici rispetto a utenti più consapevoli. Vogliono magari fare un regalo a qualcuno, conoscendone l’indole o i gusti i ambiti diversi da quelli del vino.
Per aiutarli a orientarsi non è quindi più sufficiente esporre e organizzare il catalogo nel migliore dei modi, e nemmeno serve la ricerca libera perché non saprebbero cosa digitare. La chat del primo punto sarebbe perfetta anche per questa tipologia di consumatore, ma supponiamo di non averla. Dobbiamo guidarli in maniera non convenzionale, dobbiamo fornirgli dei percorsi a scelta che li portino a un risultato finale per loro soddisfacente.
Viniamo offre un bell’esempio di un simile approccio grazie alla sezione dedicata alla ricerca di ispirazione. Ti consiglio di darci un occhio anche solo per vedere applicato un concetto di ricerca del vino che mette in gioco dinamiche non abituali.
L’utente sceglie una categoria tematica per navigare Playlist di vini create dal sito o proposte da altri utenti: “passion”, “mood”, “pop”, “about woman”, per citare alcune delle categorie presenti. Dopo aver scelto la categoria il sistema propone le Playlist a tema. Tra queste è possibile trovare cose come “Voglio una vite spericolata” che propone l’acquisto di 2 rossi e 1 bianco. Le logiche messe in campo sconfinano nel concetto di un Social Network del vino.
Il tizio che sa già quello che vuole
Sono andato terribilmente lungo, oltre le mie aspettative. Ho quindi deciso di affrontare questa tipologia di acquirente di vino online in un prossimo post. Stay tuned! Nell’attesa che, comprendo, sarà lunga e snervante, spero tu abbia colto il senso di ciò che più serve al navigatore meno consapevole.
Le funzionalità presentate vanno bene soprattutto se possiedi un e-commerce con un catalogo piuttosto ampio, se hai un’enoteca o una distribuzione, ma anche se sei una cantina o un vignaiolo che offre la vendita online dei propri vini.
L’esperienza di ricerca e selezione del vino su un e-commerce deve sempre e comunque essere estremamente intuitiva, rassicurante e indimenticabile.
Se ti interessa il tema e-commerce puoi approfondirne un ulteriore aspetto leggendo alcuni consigli per vendere i tuoi vini online.
Ora puoi scoprire cosa è davvero importante per l’acquirente che sa già quello che vuole.
E tu? Che strategie usi per aiutare il tuo cliente a trovare quello che non sa di volere?
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
Nel caso in cui necessitassi di ulteriori approfondimenti o desiderassi contattarmi per una consulenza, puoi farlo tramite la chat Messenger o scrivendo a andreamarc79@gmail.com