Prima di entrare nel merito di cosa è meglio fare e cosa no, nella progettazione di una infografica, mi permetto un breve cappello sul significato del termine.
L’infografica, come concetto e applicazione, ha una lunga storia. Senza andare a scomodare la preistoria, come fa invece Wikipedia, ti basti sapere che da parecchio tempo l’uomo cerca di esplicare e semplificare informazioni, anche complesse, tramite rappresentazione grafica.
La definizione da ricerca Google è la seguente:
infografica
/in·fo·grà·fi·ca/
sostantivo femminile
L’insieme dei disegni e dei grafici elaborati al computer per rappresentare sinteticamente lo sviluppo di fenomeni complessi, statistiche, ecc., ad uso spec. giornalistico.
Origine
Comp. di info(rmatica) e grafica •sec. XX.
La forza di un’infografica in rete è quella data dalla sua capacità di condivisione. Si punta tutto sulla possibilità che gli utenti, colpiti e informati dalla nostra infografica, decidano di condividerla sui Social Network così da diffonderla in rete al più ampio pubblico interessato possibile.
Le infografiche web del mondo vinicolo sono solitamente usate per raccontare e spiegare processi, territori, denominazioni, molto spesso statistiche di settore. In questi anni sono state prodotte centinaia di infografiche riguardanti il vino. Basta cercare in Google Immagini chiavi di ricerca come “infografica vino”, “wine infographic”, “infografica [denominazione vino]”, “infografica [territorio vinicolo]”, etc.
Anche una singola azienda vinicola o un vignaiolo possono avere interesse a commissionare la progettazione e realizzazione di un’infografica capace di rappresentare e raccontare in un’unica immagine una parte importante della propria identità.
Si possono produrre infografiche su:
- territori vinicoli
- denominazioni
- vigneti (tipologie di impianto, suoli, localizzazione)
- singoli vini
- storia dell’azienda
Navigando in rete mi imbatto spesso in infografiche a tema vino e mi rendo conto che realizzare una buona infografica non è affatto una cosa semplice. Serve partire, come sempre, dagli obiettivi e dai contenuti, poi si cerca lo stile e la rappresentazione grafica più adatta ai nostri scopi.
Le domande che devi porti se stai pensando di realizzare un’infografica per la tua cantina sono le seguenti:
- cosa voglio comunicare
- a chi mi rivolgo
- che informazioni ho a disposizione e quali voglio inserire nella mia infografica
- che stile grafico voglio donarle
- dove e come voglio diffonderla
Ricordandosi sempre che un’infografica, come qualsiasi altra comunicazione mirata, dovrebbe veicolare un unico messaggio.
Ecco alcuni esempi di cosa non fare
Non confondere l’utente. Va bene che l’intento è quello di identificare Francia e Italia con 2 simboli architettonici inequivocabili, però a questo punto avrei forse preferito la pizza. In questa infografica non si parla di Francia o Italia ma di Champagne e Prosecco, due denominazioni localizzate in territori ben precisi. Questo non traspare, e un utente oltreoceano potrebbe associare il Veneto alla Torre di Pisa. Per il resto, questa infografica è 100% fuffa, non riportando dati oggettivi e di interesse reale riguardo le due denominazioni.
Non complicare le cose. E questa dovrebbe aiutarmi nella scelta di una bottiglia di vino? Il mio sforzo cognitivo da lettore dovrebbe essere minore con una infografica rispetto a un testo descrittivo. Se devo farmi venire il mal di testa e perdere tempo per arrivare, tra l’altro, a un’informazione di dubbio interesse, forse è meglio se scelgo il vino alla cieca.
Ecco alcuni esempi di cosa fare
Racconta qualcosa. Semplicità e pochi concetti ben chiari e di interesse generale. Ecco un’infografica efficace e pulita. Da un rapido sguardo capisco di che denominazione di tratta, dove si trova, che uve la compongono e che tipologie di vino sono disponibili. Nulla di soggettivo, nulla di complesso, solo informazioni utili e di semplice comprensione. Meglio portarsi a casa poco ma ben compreso che non 10 informazioni confuse.
Semplifica un processo. Questa infografica spiega una cosa sola con uno stile grafico piacevole e pertinente. Il metodo tradizionale per la produzione dello Champagne è condensato in pochi passaggi utili a far intuire il lavoro nascosto in una bottiglia di bollicine francesi. Come vedi non serve spiegare tutto. L’infografica in oggetto, anche con i limiti fisiologici legati al rischio di una estrema sintesi e semplificazione dei processi, raggiunge il suo obiettivo informativo e divulgativo. Al lettore il compito di approfondire se incuriosito.
Un caso “personale”
Pubblico qui di seguito un’infografica alla quale ho personalmente partecipato, nei contenuti e nella struttura generale. Commissionata da Barone Pizzini, azienda biologica in Franciacorta, vuole raccontare come viene prodotto e perché è speciale il suo vino Animante. Ditemi cosa ne pensate.
E tu? Che infografica vorresti per la tua cantina?
Fonti infografiche: Wine Folly, Personalwine, Jellederoeck, Barone Pizzini
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
Nel caso in cui necessitassi di ulteriori approfondimenti o desiderassi contattarmi per una consulenza, puoi farlo tramite la chat Messenger o scrivendo a andreamarc79@gmail.com
4 Responses
ciao ho trovato interessante questo articolo sulle infografiche volevo sapere se esistono programmi per realizzarle?
Ciao Francesca, uno strumento che sembra molto interessante è http://www.easel.ly
Non l’ho mai testato direttamente ma mi sembra semplice e intuitivo. Vi sono alcune grafiche preimpostate gratuite con registrazione, se poi si vogliono maggiori opzioni e personalizzazioni esiste il piano a pagamento.
Mi farai sapere come ti sei trovata, Marco
Complimenti, pochi, semplici consigli su chi/perchè/come/ – sono una estimatrice delle infografiche, eccellente sintesi di comunicazione visiva e di contenuti .. proverò a far venir fuori qualcosa di buono.
Grazie mille per l’apprezzamento Lucrezia. Felice che qualcuno metta in pratica i consigli.