Emanuele Trono è un ragazzo giovane e determinato. Fondatore di Enoblogger, promuove una comunicazione del vino con una forte connotazione fashion.
È un wine influencer attivo soprattutto su Instagram dove conta, al momento di questo post, oltre 40.000 followers. Il suo è un approccio al mondo del vino dal respiro internazionale, dimostrato anche dai contenuti in lingua inglese.
Emanuele condivide immagini di grandi etichette e maison, sciabola, indossa Rolex, collabora con Signorvino e Tannico.
Poi lo incontri al Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti FIVI, dove ci sono solo i piccoli, con le loro storie, i loro territori, i vitigni riscoperti e le mani che raccontano la terra. Ci fai due parole con estrema semplicità e piacevolezza e capisci che è uno con le idee chiare, gli strumenti e il tempo per costruirsi un’immagine e una reputazione unica nel panorama italiano.
Dopo Francesco Saverio Russo è il secondo wine influencer che ho il piacere di intervistare, e lo ringrazio sinceramente per il tempo che mi ha dedicato. Ecco le 6 domande che gli ho posto e, ovviamente, le sue risposte.
Raccontaci brevemente chi sei e qual è stato sino ad ora il tuo personale percorso nel mondo del vino.
Ciao Marco, intanto ci tengo a ringraziarti per la bellissima possibilità di questa intervista, ne sono davvero onorato.
Mi presento, sono Emanuele Trono, ho 25 anni, vengo dalla provincia di Cuneo, più precisamente da Savigliano, una cittadina a 20 minuti di macchina dalle Langhe. Sono laureato in Business and Management e mentre frequentavo l’università, avendo lavorato in diversi locali, ho cominciato ad appassionarmi al vino.
Ho frequentato il primo corso di avvicinamento e da lì, vedendo che la passione cresceva, ho deciso di iscrivermi ai corsi di sommelier AIS che ho completato. Inoltre, finita l’università, sono venuto a conoscenza dell’esistenza di un Master in Italian Wine Culture alla prestigiosa Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Senza indugi ho presentato l’application e sono stato selezionato.
Ho quasi terminato il Master e ora mi sposterò a Verona per frequentare un internship con Wine Meridian.
La cosa bella di questo mondo è che non si smette mai di imparare, e per conoscerlo davvero bisogna girare tanto e visitare parecchi luoghi e cantine.
Quando hai capito che potevi unire l’ambito vino a quello della moda e dello stile, e che il nuovo connubio avrebbe potuto rivelarsi interessante per una parte del pubblico degli enoappassionati?
Diciamo che è stata una scelta che è venuta quasi da sé, sono sempre stato appassionato dallo stile italiano e dalla bellezza, quindi quando ho deciso di iniziare questa avventura sui social volevo che rivelassero davvero chi sono senza scendere a compromessi.
Ho quindi deciso di mettere tutto me stesso negli scatti, anche a costo di andare incontro a giudizi negativi, il fatto però di metterci la faccia probabilmente ha pagato, infatti ricevo molti più complimenti che critiche.
Non avrei potuto fare altrimenti, non sarei io se avessi una pagina dove l’unica cosa che si vede è una bottiglia con un calice al suo fianco, mi piace alternare le 2 cose.
Come affronti, se ve ne sono, eventuali critiche date dal fatto che approcci il mondo vino con un taglio “modaiolo” che potrebbe far storcere il naso ai tradizionalisti della materia?
Come ti dicevo precedentemente per fortuna le critiche sono davvero irrisorie rispetto ai complimenti.
Senz’altro quando ricevo una critica cerco di mettermi in discussione e di capire dove posso aver colpito la sensibilità di qualcuno.
Ho però anche un altro pensiero, ovvero che la bellezza del mondo digitale è proprio l’equità, se una cosa non piace basta cliccare un pulsante e non guardarla più.
Non si può piacere a tutti, e mi rendo conto che il mio approccio possa andare un po’ contro le tradizioni, ma mi rivolgo ad un pubblico mediamente giovane che ha bisogno di avere dei punti di contatto con me e quello che ho scelto sembra funzionare.
Come vivi quotidianamente i social network e il digitale in generale?
Sono molto connesso, pubblico tutti i giorni, gestisco una mia newsletter, cerco di interagire il più possibile con le persone che mi scrivono, la cosa bella è proprio questa, conoscere enoappassionati da ogni parte del mondo che non possono fare altro che arricchire il mio bagaglio.
Per quanto riguarda il mio pensiero sul digitale posso dirti che credo davvero che in un futuro molto vicino ci investirà ancora di più di quanto già non lo faccia.
Il mercato del mondo del vino è molto indietro da questo punto di vista, per quello dico sempre che bisogna guardare avanti cercando di interpretare i trend.
Oggi il tuo cliente è mediamente una persona tra i 35 e i 60 anni, ma tra pochi anni sarà il ragazzo che ora ne ha 20 o 25 e che il suo mondo sarà sempre di più quello digitale. Lui dove si trova? dove lo puoi intercettare come potenziale cliente? Sui social o comunque on line.
Per questo dico che è fondamentale posizionarsi e attivare una strategia.
A chi ti rivolgi quando comunichi in rete e sui social? Come immagini i tuoi interlocutori ideali?
Come già detto prima il mio target di pubblico è mediamente giovane, tra i 20 e i 35 anni. Quindi un pubblico smart, ed è proprio il target con cui volevo comunicare quando ho pensato di iniziare.
Un pubblico fresco, curioso, che riceve tante informazioni da tutti i settori ma che sa bene quello che vuole, che non si accontenta e che è molto selettivo sulla qualità. Un pubblico non semplice quindi, ma molto stimolante.
Tantissimi ragazzi si interessano, mi scrivono di quello che assaggiano e ci si confronta, è davvero un piacere poter comunicare con loro.
Quali differenze noti tra l’approccio alla comunicazione del vino delle generazioni precedenti e quella dei consumatori più giovani che in qualche modo rappresenti?
I ragazzi di oggi hanno bisogno di emozionarsi, sono esigenti, perché sono subissati da informazioni che arrivano da diversi canali.
Io stesso faccio parte di questa categoria, quindi mi metto a riflettere in prima persona sulle strategie da adottare che possano piacere ai miei coetanei.
Bisogna avere prima di tutto appeal per prendere la loro attenzione poi successivamente si può passare alle informazioni più tecniche.
Dicendo questo mi riferisco proprio al mondo del vino, bisogna che i produttori capiscano che per avvicinarsi ad un pubblico che non si conosce bisogna studiarlo, analizzarlo e poi strutturarsi per stupirlo.
Il vino è una bevanda con un contenitore, il primo appeal arriva dalla bottiglia, bisogna renderla riconoscibile, differente. Bisogna raccontare storie accattivanti sulle origini e sulla produzione.
Questo vuole il nuovo pubblico!!
Come immagini il futuro prossimo digitale delle aziende del vino italiane? Pensi che il digital svolga già un ruolo importante, compreso e partecipato o che ancora molte opportunità possano e debbano essere colte?
Credo che in futuro prossimo le aziende dovranno attrezzarsi per poter cavalcare questa rivoluzione digitale, anzi dovrebbero già partire in questo momento.
I loro clienti sono su smartphone, tablet e pc, ed è lì che bisogna intercettarli. Non si può far finta di nulla, è davanti agli occhi di tutti.
Il digital svolge ora un ruolo estremamente importante, ma mi sento di dire che in un breve futuro diventerà fondamentale. Anche il contatto con i clienti da tutto il mondo sarà più veloce e semplice.
Non considerare queste potenzialità mi sembra davvero illogico… ma non si può improvvisare bisogna studiare e mettersi in gioco, anche affidandosi a dei professionisti seri che conoscono davvero questo settore e che hanno a cuore il mondo del vino Italiano.
Quali sono i tuoi progetti futuri, se si possono svelare?
Per quanto riguarda il futuro, punto a continuare a far crescere la community, e uscirò con diverse guide smart per comprendere il vino.
Inoltre mi piace collaborare con le aziende, quindi gran parte del mio tempo lo vorrò dedicare a consulenze proprio su marketing e comunicazione che sono il mio pane quotidiano.
In un anno sono successe cose incredibili che mai mi sarei aspettato quindi chissà cosa accadrà.
Ho imparato che con l’impegno e il duro lavoro si può arrivare ovunque, anche a collaborare con diverse grandi azienda, alcune delle quali anche multinazionali.
Ho addirittura conosciuto DJ Antoine, quando avevo 17 anni ballavo come un pazzo le sue canzoni in discoteca, e la cosa incredibile è che mi ha contattato lui qui sui social perché gli piaceva ciò che comunicavo.
Vedi questa è la potenza del digital, una star internazionale arriva da un ragazzo normale e lo invita a casa sua per una cena in Svizzera, si diventa amici e ci si vede in più occasioni.
Magari la prossima volta mi capita Emily Ratajkowski e non sarebbe niente male 😉
Ok torniamo sulla terra!!!
Dove trovi Emanuele
Ecco i principali canali digitali di Emanuale. Instagram è indubbiamente il canale più seguito, aggiornato e vivo.
Sito Web Enoblogger
Instagram @enoblogger
Facebook @enoblogger
Spero che anche questa intervista ti sia piaciuta, e spero sinceramente tu possa trarne qualche spunto o qualche suggestione interessante. Se così fosse non dimenticarti di condividere il post.
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