Cerco di rispondere a un vero e proprio domandone che spesso evitiamo di porci. Da una lato perché pensiamo di conoscere già la risposta, dall’altro perché pensiamo che la risposta non sia importante. In entrambi i casi ci sbagliamo, enormemente.
Antefatto
Ti sarà capitato di leggere, più volte anche in questo blog, che per avere successo in rete con attività di content marketing devi progettare, pianificare e produrre “contenuti di qualità”. Ove per contenuti si intendono cose anche molto diverse tra loro: testi, fotografie, video, podcast, infografiche, etc.
Il concetto di “contenuto di qualità” in sé non significa assolutamente nulla, per il problema ben noto che può significare qualunque cosa.
Purtroppo, o per fortuna, non si tratta però di una questione soggettiva, perché vi sono chiari indizi che ti possono aiutare a comprendere se un contenuto si configura come realmente e indiscutibilmente di qualità, e possono pertanto darti una mano a definire cosa sia effettivamente questa fantomatica “qualità”.
Nulla esiste senza un obiettivo
Senza aver precedentemente definito uno o più obiettivi in relazione alle nostre azioni di content marketing, non puoi arrivare a comprendere cosa realmente è necessario produrre.
La qualità non può prescindere dell’obiettivo che si desidera raggiungere. Se non sai ciò che vuoi ottenere non puoi certo capire cosa devi fare per raggiungere il tuo traguardo.
Se vuoi attrarre un pubblico tecnico, di esperti degustatori o sommelier, per convincerli della bontà del tuo vino e raccontargli la tua filosofia produttiva, allora i tuoi contenuti diventano di qualità nel momento in cui raggiungono questo scopo, per mezzo di testi, immagini e video che trattano argomenti tecnici e dimostrano le tue argomentazioni grazie a dati o esperienze dirette.
Diversamente potresti decidere di creare una sezione sul tuo sito colmandola di testi emozionali e immagini evocative di grande effetto ma che, anche se ben fatti, non si configurerebbero mai come “di qualità” in relazione al target di destinazione e all’obiettivo che ti sei prefissato.
La qualità è dunque relativa e soggetta a un preciso obiettivo.
La qualità non è soggettiva bensì individuale
In base a quanto spiegato sino ad ora si comprende che un contenuto è sempre indirizzato a qualcuno, a quel pubblico che rappresenta il target ideale per il raggiungimento del tuo obiettivo.
La qualità non è pertanto un fattore soggettivo. Se una cosa piace a te, che il contenuto lo produci, non è detto che piaccia o interessi il tuo pubblico di riferimento. La qualità, piuttosto, è individuale, nel senso che ciò che si presenta come di qualità in relazione a te, alla tua cantina e al tuo vino non è detto che lo sia anche per un’altra realtà vinicola.
Altrimenti produrremmo tutti gli stessi contenuti, con i medesimi linguaggi, negli stessi ambienti, senza raggiungere alcun obiettivo sensato.
Elenchiamo ora le caratteristiche che deve necessariamente possedere un qualsiasi contenuto per dirsi di qualità.
1. Efficacia
Un contenuto di qualità è un contenuto efficace, ovvero un contenuto che si rivolge al pubblico giusto, con il giusto tono, nei giusti ambienti e che raggiunge l’obiettivo desiderato.
Tutto il resto può configurarsi come un contenuto bello, piacevole, divertente, ma non per questo definibile di qualità in ambito di content marketing.
Se vuoi aumentare il numero di visitatori in cantina devi produrre un contenuto che descriva molto bene l’esperienza che i tuoi ospiti possono vivere, le sue caratteristiche, la durata, il prezzo, i vantaggi finali e le modalità di prenotazione e contatto. Se produci un contenuto che non soddisfa queste esigenze non otterrai l’attenzione delle persone e non le invoglierai a compiere l’azione che desideri, la prenotazione di una visita guidata o di una degustazione. Avrai prodotto un contenuto inefficace.
2. Utilità
Un contenuto di qualità deve essere utile, anche solo a farsi una risata, se l’obiettivo è quello.
In maniera più pregnante deve contenere informazioni interessanti, utili a comprendere o conoscere meglio un vino, un metodo o un territorio vinicolo.
Può essere un contenuto utile a orientarsi all’interno di una denominazione, oppure utile a trovare l’azienda. Può trattarsi di un approfondimento tecnico per meglio comprendere una specifica scelta di gestione della vigna o un contenuto utile a prenotare una visita in cantina nella maniera più semplice possibile. Può veicolare uno sconto o una promozione se parliamo di un e-commerce del vino.
Se un contenuto è totalmente inutile non può, per definizione, essere di qualità.
Qui mi riferisco soprattutto a quei testi aziendali che si trovano ancora in tanta parte del web vinicolo, e non solo, che pretendono di raccontare storia, visione e filosofia aziendali con le stesse vacue e generiche parole.
Serve essere consapevoli del fatto che, dopo che mi hai raccontato che sei un’azienda giovane e dinamica ma che coltivi la terra da generazioni, facendo delle tradizioni il principale motore per l’innovazione in vigna e in cantina, in concreto non mi hai detto nulla, anzi, mi hai fatto perdere del tempo.
Per approfondire il tema scrittura puoi leggere un mio vecchio post che elenca alcuni consigli per i contenuti testuali.
3. Altruismo
L’autoreferenzialità è bandita. Tutto ciò che si configura come un parlar di sé, di quanto si è bravi e belli, dell’eccellenza sbandierata, è pressoché inutile e di scarso o nullo interesse per chi legge.
La tradizione e la storia di una cantina sono interessanti se messe in relazione a un’applicazione concreta e presente che porti un vantaggio immediato a chi acquista, degusta il tuo vino, viene a trovarti in cantina.
Un contenuto di qualità è, per definizione, un atto di altruismo.
4. Valore
Valore è una bella parola, mi piace e non è stata ancora indiscriminatamente usata, spesso a sproposito, come altre parole con predisposizione markettara.
Valore implica il miglioramento di uno stato o di una condizione, è un fattore di accrescimento di conoscenze, esperienze e sensibilità.
Dopo che hai incontrato un contenuto di valore non sei più lo stesso, sei migliore, conosci qualcosa di nuovo o conosci meglio un tema o un argomento, sai fare qualcosa che prima non sapevi fare, semplicemente sei più contento o emotivamente più coinvolto.
Il valore possiede inoltre la capacità di stimolare le conversazioni, il desiderio e il piacere della condivisione.
Quanto vivi un’esperienza di valore ne parli ai tuoi amici, ai tuoi cari, perché da un lato vuoi che anche loro godano della tua esperienza, dall’altro perché così ti metti in mostra, ti fai bello per un principio che Jonah Berger, nel suo bel libro “Contagioso”, chiama Valuta Sociale. Possiamo accumulare valuta sociale e spenderla per mostrare agli altri un’immagine di noi che ci piace.
Concludendo
La prossima volta che ti troverai a dover scrivere un testo, di qualsiasi natura, per la tua azienda o per il tuo vino, a scattare una foto o a girare un video, fermati e considera i punti sopra elencati. Pensa al pubblico al quale è indirizzato il tuo messaggio, a quali sono le sue esigenze, a cosa può trovare utile o interessante. Tieni sempre ben presente l’obiettivo che vuoi raggiungere e vedrai che, così facendo, aumenterai la qualità dei tuoi contenuti.
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
Nel caso in cui necessitassi di ulteriori approfondimenti o desiderassi contattarmi per una consulenza, puoi farlo tramite la chat Messenger o scrivendo a andreamarc79@gmail.com