Il report Global Digital 2018 è frutto di un’indagine condotta da We Are Social in collaborazione con la piattaforma Hootsuite, e ha la volontà di fotografare la situazione digitale globale.
In questo post riporterò solo alcuni dati del rapporto, quelli che ritengo più interessanti e utili per te che fai vino oggi e lo fai qui in Italia. Linko il report completo al termine di questo post.
I numeri sono aggiornati a gennaio 2018.
Un mondo digitale: qualche dato globale
Più della metà della popolazione oggi è online. Oltre 4 miliardi di persone sono connesse alla rete.
Oltre 3 miliardi sono gli utenti attivi nei social network (con un incremento del 13% rispetto a gennaio del 2017), e 9 su 10 accedono da dispositivi mobile. Facebook domina con i suoi 2.1 miliardi di utenti, ma la vera crescita la registra Instagram, con i suoi 800 milioni di utenti.
Qui aggiungo una nota a margine su Facebook che, nonostante i numeri e la crescita da vero campione, sembra soffrire un leggero calo dal punto di vista del tempo di permanenza. Da un’altra ricerca si evidenzia il fatto che il tempo trascorso sulla piattaforma è calato di 50 milioni di ore al giorno nell’ultimo trimestre del 2017. Ma Facebook ha Instagram, quindi alla fine possiamo affermare che riprende da una parte ciò che perde dall’altra.
In base ai numeri sopra riportati possiamo renderci conto che il digitale fa ormai parte della nostra vita di tutti i giorni, e che è sempre meno possibile ignorare la cosa. Le aziende devono rendersi conto di un cambiamento che non possiamo più semplicemente definire “in atto”, quanto piuttosto ormai avvenuto e in evoluzione costante, e scegliere se evolvere in tal senso o, presumibilmente, scomparire.
Ecco alcuni consigli forniti dal report in questione:
- pensa a ciò che le persone realmente vogliono o di cui hanno bisogno, non a quello che la tecnologia può offrirgli
- concentrati sul creare valore reciproco, non semplicemente sul vendere di più
- rendi semplice alle persone acquistare online i tuoi prodotti o servizi quando ne hanno bisogno e ovunque si trovino
- ricorri agli strumenti a tua disposizione per ascoltare e analizzare le conversazioni online
Tutti buoni consigli direi, consigli ripetuti e approfonditi in più occasioni all’intero dei post di questo stesso blog. Consigli forse troppo generici per noi che cerchiamo una certa profondità, comunque spunti universalmente validi, adatti alla stragrande maggioranza delle aziende, anche vinicole, con tutti i se e i ma del singolo caso.
Ma qui oggi vogliamo volare alto e osservare il mondo digitale nella sua totalità, per capire come sta inesorabilmente e rapidamente cambiando il panorama sotto i nostri occhi.
Che succede in Italia
Il 73% della popolazione italiana è online, con i suoi 43 milioni di utenti connessi. 34 milioni sono le persone attive sui canali social (+3% rispetto all’anno precedente).
Per quanto riguarda le piattaforme sociali, siamo più attivi in YouTube, subito seguito da Facebook e, con un certo distacco, da Instagram. Sui social trascorriamo oltre 2 ore al giorno (delle 6 in totale trascorse online).
La penetrazione dei dispositivi mobile ha raggiunto l’83%, percentuale davvero considerevole. Il desktop perde terreno come dispositivo di accesso alla rete (-6% rispetto a un anno fa), a favore dei telefoni cellulari (+16%). Anche i tablet perdono terreno con un -15%. Lo smartphone è la nostra chiave d’accesso a internet.
Gli italiani usano gli smartphone principalmente per: cercare sui motori di ricerca (52%), usare i social network (45%), guardare video (37%), cercare informazioni su prodotti (23%), giocare online (7%).
Negli ultimi 30 giorni, il 53% degli utilizzatori della rete italiani ha effettuato un acquisto online, il 24% dei quali tramite dispositivi mobili.
Serve concludere?
A questo punto del post mi chiedo se serva davvero una conclusione. Se davvero numeri come quelli appena esposti non posseggano quell’innata eloquenza che non dovrebbe aver bisogno di spiegazioni.
Nonostante tutta l’evidenza sono ancora in molti, anche nel mondo del vino, a non voler rendersi conto dei mutamenti avvenuti. Sono ancora troppi quelli che osservano il digitale con sospetto e malcelata diffidenza.
Ripeto un concetto che è ormai una sorta di mantra ricorrente tra le righe dei miei post. Le aziende vinicole che possono parzialmente astenersi dal comunicare in rete, appartengono a un ristretto gruppo di casi eccezionali.
Il digitale, per tutte le altre aziende del vino, resta un’opportunità da cogliere se c’è un reale desiderio di coglierla e se si è mossi dalla necessaria curiosità per approcciarsi all’ambito senza pregiudizi.
Chiudo con un esempio
Domaine de la Romanée-Conti ha un sito ridotto all’osso, essenziale, praticamente dedicato al mobile e composto di testo per il 90%. Le sole immagini presenti sono quelle delle etichette, nemmeno quelle delle bottiglie.
Se cerchi dall’Italia e da smartphone “Romanée-Conti” in Google trovi prima la scheda Google Business, poi la voce su Wikipedia, a seguire alcuni post e solo dopo il sito web ufficiale della casa vinicola.
Ma loro, come anche altre realtà storiche, rappresentano il mito che non ha bisogno di percorrere le comuni e spesso affollate vie della comunicazione. Nonostante questo non si può dire che non siano in rete o che non siano presenti nei social media. Solo che, grazie a un percorso unico e centenario, lo fanno principalmente per mezzo dei contenuti creati dalle persone che amano il marchio e si sono ormai affezionate ad esso.
A questo proposito ti invito a leggere un mio precedente post sull’importanza dei contenuti generati dagli utenti.
Per te che invece devi forse ancora trovare o disegnare la tua strada, che devi ancora comunicare al Tuo mondo il tuo vino e i tuoi valori (concetto bellissimo e sottovalutato), il digital è lì, di fronte a te, con tutte le sue innumerevoli e differenti sfaccettature.
Fonti: wearesocial.com – slideshare.net
Ora, fallo per te, per me e per tutti i futuri vignaioli digitali, condividi questo post 🙂
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
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