La tua azienda, i tuoi valori, la tua filosofia vanno ben oltre i confini di un social network.
Questo non vuol essere un mantra motivazionale da ripetere a braccia levate ogni mattina prima di iniziare i lavori in vigna o in cantina.
Devi però sforzarti di pensarla in questo modo, devi obbligarti a sposare questa prospettiva assolutamente realistica. Diversamente sarai schiavo, e adesso ti spiego perché e come si diffonde la schiavitù da social network.
I sintomi
Se sei uno di quelli che si fanno prendere dal panico al cambio di un algoritmo o, viceversa, vanno in fibrillazione ogni volta che vedono affacciarsi sul mercato un nuovo social di successo, allora stai sbagliando qualcosa.
Non nego che il cambio repentino del panorama digitale nel quale operi possa spostare gli equilibri comunicativi e commerciali della tua azienda. Non può e non deve però trattarti di uno stravolgimento. Non deve minare alle basi la solidità della tua strategia digitale (ammesso che tu ne abbia una).
Allo stesso modo, non può essere Zuckerberg a decidere la direzione delle tue azioni digitali e il successo o l’insuccesso delle stesse. Può condizionarle, indubbiamente, ma non può essere lui (o altri come lui) l’ago della bilancia.
C’è qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo.
Chi sceglie sei tu, chi decide sei tu, anche chi sbaglia sei tu. Le piattaforme social sono delle opportunità al tuo servizio, devi valutare tu se vanno bene o meno in relazione ai tuoi obiettivi. Devi usarle a tuo vantaggio, non farti usare dal loro.
Non fare dunque l’errore di legare eccessivamente la tua comunicazione e i tuoi contenuti a strumenti di terzi, nessuno sa esattamente quanto dureranno o come evolveranno.
Ma facciamo un piccolo passo indietro concettuale.
La differenza tra strategia e tattica
Nonostante anni di marketing alle spalle, la differenza tra strategia e tattica non è ancora chiara alle aziende.
Semplificando i concetti (non è questa la sede per affrontare un argomento tanto articolato), possiamo dire che, mentre la strategia è l’ideale percorso da seguire allo scopo di raggiungere determinati obiettivi aziendali a lungo termine, la tattica è composta da tutta una serie attività utili a perseguire e concretizzare la strategia.
In molti però confondono l’una con l’altra, o meglio, pensano che la tattica sia la strategia e, di conseguenza, rinunciano ad avere una strategia.
Questo è un grave errore che genera i suoi mostri e, soprattutto, non raggiunge gli obiettivi, sempre se abbiamo la fortuna di averne.
Così facendo ci si lega troppo ad ambienti, canali e strumenti e si perde di vista il perché abbiamo scelto di essere lì e non da un’altra parte, o perché comunichiamo i nostro valori in quel modo e non in un altro.
Per fare un esempio stupito:
- diventare un punto di riferimento enoico sul territorio per una determinata denominazione è un obiettivo
- produrre e diffondere contenuti ad altro impatto emozionale per coinvolgere le persone in un dialogo sulla denominazione e sulle sue caratteristiche distintive è una strategia
- utilizzare i social, pianificare delle campagne e aprire un blog aziendale per condividere e diffondere i contenuti aziendali sono tutte tattiche
Capirai bene ora che la presenza in Instagram non potrà mai essere né una strategia né tantomeno un obiettivo.
Eppure Instagram e gli altri canali social hanno oggi un potere eccessivo sulle scelte comunicative e di marketing della tua azienda.
Le domande sbagliate generano risposte sbagliate
Quando incontro un’azienda che mi pone domande come: “dovrei aprire una pagina Facebook? Dovrei fare campagne Ads? Dovrei buttarmi nella mischia delle Instagram Stories?”, capisco che c’è molto da lavorare. Non tanto concretamente, quanto idealmente, per far capire all’azienda che queste sono tutte domande sbagliate.
Solo se sai rispondere alle due domande fondamentali puoi porti tutte le altre conseguenti e più superficiali. Le due domande giuste sono:
- Quali sono i miei obiettivi?
- Che strategia strutturo e pianifico per raggiungerli?
Fidati di quello che ti dico, sono solo queste le domande importanti, e l’ulteriore dimostrazione sta nel fatto che quasi nessuno ha una risposta per esse.
Come puoi liberarti dalla schiavitù social
Chi ha ben chiari i propri obiettivi e possiede una solida strategia, difficilmente muore al mutare del mercato digitale.
E questo perché, se hai lavorato bene, il tuo brand vive a prescindere dai canali e dagli strumenti usati per comunicarlo. Parla al consumatore indipendentemente dal fatto che lo faccia tramite una telefonata, una email, un post o una stories.
Se imposti e segui al meglio la tua strategia digitale, se generi coinvolgimento del pubblico e affezione al tuo brand, hai fatto bingo.
Anche se domani crollasse Facebook, il tuo pubblico troverebbe il modo di intercettarti attraverso altri canali, terzi o proprietari che siano.
Ecco dunque quello che ti consiglio di fare:
- coltiva prima di tutto il tuo brand, occupati di lui
- presenzia più canali con la tua comunicazione
- utilizza più strumenti e ambienti (scegliendo ovviamente quelli più adatti al conseguimento dei tuoi obiettivi)
- garantisciti, se puoi, un luogo sicuro per i tuoi contenuti, come può essere il tuo sito web, un blog aziendale, una newsletter
- mantieni ben fisso il timone sui tuoi obiettivi, se dovessero mutare potrai aggiustare la rotta
- ricordati che la tua azienda e i tuoi vini ci saranno ancora tra 20 anni, Instagram & company forse sì, forse no, forse molto diversi
- immagina strategie di lungo, anche lunghissimo, respiro
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