Sarà l’età, saranno le 11 settimane a Natale, sarà che il vino è terra e lavoro mentre io vivo immerso nel digitale, in ogni caso mi rendo conto che noi italiani non abbiamo reale percezione di noi stessi. Mi spiego meglio.
Gli italiani sono da sempre un popolo di santi, poeti e navigatori. Nel mondo fanno la pizza e suonano il mandolino, hanno migliaia di anni di storia alle spalle e sono inguaribili latin lovers. Questa è l’immagine che ci hanno vestito addosso (a torto o a ragione), e che abbiamo spesso tacitamente accettato. Questo è quello in cui ancora in parte crediamo.
Ma serve comprendere che la cosa peggiore che può accadere a un individuo, così come a un popolo, è quella di non rendersi conto del cambiamento, così da non riuscire a comprenderlo e dunque nemmeno ad accettarlo e sfruttarlo a proprio vantaggio.
Ecco perché è sempre vivo in me il desiderio di osservare il consumatore di casa nostra (soprattutto le nuove generazioni), le sue abitudini, i suoi desideri e i canali ai quali si rivolge per soddisfarli.
In questo spesso contraddittorio panorama, noi non possiamo far altro che cercare un’interpretazione, una chiave di lettura adatta ad aprire spiragli comunicativi a servizio dei nostri vini e dei nostri territori.
Il vino è un prodotto a evoluzione lenta, mentre il digitale offre rivoluzioni quotidiane da comprendere e assimilare. Lentezza contro velocità, fisicità contro dati. Nel mezzo i consumatori (soprattutto i più giovani), che riescono naturalmente a unire i due mondi, che non hanno difficoltà a contaminare l’uno con l’altro.
Diamo dunque un’occhiata più da vicino a questo consumatore (brutta ma efficace parola) italiano, grazie ad alcuni dati gentilmente offerti da mister Google.
Diffusione di internet in Italia per fasce d’età
Come avrai notato, i giovincelli sono praticamente tutti connessi, mentre 1 over 55 su 2 ancora vive in un mondo esclusivamente fisico.
Generalizzando il dato, possiamo comunque affermare che la stragrande maggioranza degli italiani dai 20 (anche da molto prima ovviamente) ai 40 anni è connessa a internet.
I giovani sotto i 25 anni sono quelli che accedono alla rete quotidianamente con maggiore frequenza e da dispositivi differenti.
Altra cosa interessante, e sempre prevedibile, è che il device preferito per l’accesso alla rete è lo smartphone, e solo un 15% degli italiani accede alla rete più spesso da desktop e da tablet.
Dispositivi utilizzati più spesso per accedere alla rete
Ora concentriamoci un attimo sul perché le persone cercano aziende locali, così da capire a cosa è interessato chi si trova intorno a te e se queste informazioni possono esserti utili a comprendere al meglio come attrarlo verso il tuo vino e la tua azienda.
Ecco che scopriamo che le 3 motivazioni di ricerca di aziende locali più frequenti per gli italiani sono:
- pianificare un’attività
- trovare uno specifico prodotto o servizio
- acquistare o pianificare escursioni / esperienze con finalità d’acquisto
Motivazioni per ricerche locali
Non penso di essere il solo a vedere una corrispondenza scandalosa tra quello che puoi offrire tu che fai vino e quello che può cercare una persona interessata all’argomento, che si trova sul tuo medesimo territorio.
Attività, esperienze, gite fuori porta, enoturismo, acquisti per rivivere parte dell’esperienza a casa e condividerla con i propri cari. Tutto questo è il vino, e gli enoappassionati non aspettano altro che trovare opportunità simili anche vicino a casa, viverle, raccontarle e condividerle sui social network.
Parti da qui, da questi piccoli passi, soprattutto se sei una piccola azienda vitivinicola. Domandati quanti conoscono e riconoscono il tuo prodotto sul tuo stesso territorio, parti da casa tua, chi ama il vino ed è vicino a te non aspetta altro che scoprirti.
Ovviamente queste dinamiche mutano leggermente se i tuoi obiettivi sono differenti. Se ad esempio il tuo mercato è unicamente estero o se per qualche motivazione identitaria non è tuo interesse primario la presenza e la riconsoscibilità sul tuo territorio. Di questo parlerò probabilmente in un futuro post dedicato.
Ma focalizziamoci ora un momento sui più giovani wine lovers, acquirenti di vino di oggi e di domani.
Nel 2012 il 53% degli under 25 enni utilizzava un solo dispositivo tra desktop, tablet e smartphone. L’anno scorso la media dei dispositivi connessi per singolo utente (sempre sotto i 25 anni), è stata di 3,8.
Media di dispositivi connessi
Gli under 25 di casa nostra sono quindi sempre connessi, prediligono lo smartphone, e passano più volte al giorno da una dispositivo all’altro in base a differenti fattori come ad esempio il luogo in cui si trovano, l’ora del giorno o l’esigenza che devono soddisfare.
A te la palla
Tutto questo concorre a delineare un panorama che più chiaro di così non si può.
La tua comunicazione deve essere digitale, diffusa e multicanale se vuoi raggiungere gli appassionati di vino, più o meno giovani, di casa tua e di tutta Italia. Devi saperti adattare a differenti canali e dispositivi, e saper adottare diversi linguaggi e grammatiche comunicative in relazione all’ambiente che decidi di presidiare.
Non dico che tutto questo sia facile, dico semplicemente che si può fare e che ci sono oggi opportunità e strumenti mai visti prima per raggiungere i tuoi obiettivi.
Identifica gli appassionati di vino intorno a te, intercettali guidato da una strategia e da una pianificazione delle azioni, coinvolgili con contenuti di qualità. Ora puoi, e sai qualcosa di più sul loro conto, sulle loro abitudini e sui loro desideri.
Fonte: thinkwithgoogle.com
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
Nel caso in cui necessitassi di ulteriori approfondimenti o desiderassi contattarmi per una consulenza, puoi farlo tramite la chat Messenger o scrivendo a andreamarc79@gmail.com