Nata da pochi mesi, la IGTV divide pubblico e analisti digitali, incerti sul suo futuro e sulle possibilità di diffusione. In molti, nel mondo del vino, soprattutto comunicatori, blogger e influencer, la stanno già usando.
La Instagram TV è una piattaforma ancora relativamente giovane. Lanciata a giugno di quest’anno, è al centro di un dibattito che divide quelli che pensano rappresenterà la morte di YouTube da quelli che invece immaginano per lei un destino alla Google Plus.
Ho già descritto le peculiarità della piattaforma di video live in un precedente post sulla Instagram TV. Do quindi per scontati alcuni concetti base del suo funzionamento per capire come sta andando e che futuro ci si può aspettare.
Ricordo che la volontà della IGTV è sempre stata quella di offrire alle persone un’alternativa ai canali YouTube, puntando unicamente sull’utilizzo degli smartphone (i video sono in orientamento verticale), il device in assoluto più diffuso e utilizzato.
Sulla carta l’approccio è vincente.
L’uso degli smartphone e l’abitudine consolidata, soprattutto tra i più giovani, a fruire contenuti video in rete e nei social network, sono elementi che rendono le scelte di IGTV interessanti e idealmente lungimiranti. La portabilità non è il solo aspetto vincente, anche l’aumento della durata dei video sembra fatto con la volontà di contrastare lo strapotere di YouTube.
Prima di procedere oltre ci tengo a precisare che, personalmente, YouTube e IGTV continuano a sembrarmi ambienti molto diversi tra loro per struttura, fruizione, funzionalità, logiche e forse anche pubblico, e tutta questa faccenda mi pare il classico “confrontare le pere con le mele”. Ma va bene così, se alla fine ci porta a qualche riflessione intelligente.
IGTV per grandi e per piccini
La piattaforma di casa Instragram, per semplicità ed esperienza d’uso, è adatta ad amplificare la voce dei grandi così come a far sentire, forte e chiara, anche quella dei brand piccoli e medi, offrendo a questi ultimi la possibilità di produrre dirette con estrema semplicità e immediatezza su una piattaforma già molto ben posizionata e che gode di ottima salute.
Più in generale Instagram favorisce nativamente dinamiche di interazione, coinvolgimento e narrazione. Questo è il motivo per cui è attualmente uno dei migliori canali di distribuzione di contenuti per micro-marchi. E in effetti si registra una vero boom di presenza di piccole aziende sulla piattaforma.
Vi sono però alcuni dati che ha senso approfondire, anche se, lo ripeto, la piattaforma è ancora davvero molto giovane e il suo destino è tutto da scrivere.
Sembra infatti che la tendenza di crescita delle visualizzazioni video su IGTV non sia così eclatante come in molti si aspettavano.
Tant’è che lo stesso amministratore delegato di Instagram, Kevin Systrom, si è espresso in questi termini: “È un nuovo formato. È diverso. Dobbiamo aspettare che le persone lo adottino, e questo richiede tempo”.
Come di vede dall’immagine sopra riportata, dopo il lancio a giugno 2018, le installazioni settimanali dell’app sono andate progressivamente calando. Il dato non è a mio avviso allarmante in sé. Credo sia fisiologico un calo delle installazioni nel tempo. Alla fine si tratta di una coda di adozione che non sono certo si debba per forza interpretare come negativa.
Sembra inoltre che i video caricati nel feed di Instagram ricevano attualmente visualizzazioni maggiori rispetto ai video diffusi sulla IGTV, dimostrazione che il pubblico al momento presidia e frequenta principalmente la app originaria e meno la nuova declinazione live.
Tutto ciò premesso la piattaforma è in evoluzione. E il 2019 per la IGTV sarà sembra dedicato a offrire agli utenti la possibilità di creare il proprio palinsesto, nella consapevolezza che uno strumento simile senza pianificazione non può molto, e con la volontà di rinnovare totalmente il concetto di televisione tradizionale.
Una rapida occhiata ai contenuti
Le dirette non sono per tutti, come già ho spiegato nel post sul bello della diretta.
La principale dote necessaria a chi si lancia in questa avventura real time è il ritmo. Se sei lento, noioso, ripetitivo e incespicante nell’esposizione dei tuoi contenuti, la diretta viene una schifezza pesante e per nulla attraente.
Nella diretta non puoi godere dei vantaggi ritmici di un montaggio, non puoi camuffarti. Tutto è molto autentico, spontaneo e libero da artifici o trucchi. L’equilibrio tra diversi elementi è difficile da ottenere e molto spesso a fare la differenza è la predisposizione personale a tenere un palco, a gestire i tempi, a improvvisare.
Con queste affermazioni non è mia intenzione paventare i disincentivare. Anche se non sei Fiorello ce la puoi fare, solo devi avere l’intelligenza e l’umiltà di conoscere i tuoi limiti e lavorarci sopra per ottenere un risultato che valga una diretta. Servono parecchie prove se non sei animale da palcoscenico.
In ogni caso è evidente che, più purtroppo che per fortuna, in IGTV oggi c’è di tutto e di più.
E il mondo vino?
Come dicevo poco sopra, in IGTV c’è veramente di tutto, anche in riferimento al mondo enoico. Vediamo alcuni “tipi” che incontro regolarmente nelle mie navigazioni serali (mi riferisco qui a profili italiani):
- c’è chi recensisce vini in maniera a mio avviso troppo amatoriale, descrivendo ciò che trova nel bicchiere con un pugno di aggettivi che ricorrono in ordine sparso (tannico, corposo, piccoli frutti, alcolico, etc), senza davvero raccontare nulla di interessante circa l’origine del vino o la filosofia aziendale
- c’è chi pensa di potersi sostituire a corsi AIS o ONAV prolungandosi in noiose e dubbie dirette sulle tecniche di assaggio
- ci sono alcune aziende ancora troppo ingessate, pettinate e timorate, che replicano spesso contenuti presentati su altri canali o trasmettono occasioni e momenti senza prima averci fatto un pensiero strutturato
- ci sono pochi vignaioli illuminati che usano il mezzo intelligentemente, ma ancora con scarsa incidenza e convinzione, per raccontare qualcosa
- e poi (finalmente) c’è chi ha capito che ogni canale ha le sue dinamiche, i suoi linguaggi, il suo pubblico e grazie a questa incredibile deduzione riesce a costruire contenuti interessanti, utili e che hanno il potere di paralizzarti il pollice così da non passare subito al canale successivo
In generale direi che la direzione, l’adozione e il successo delle IGTV sono tutti fattori da scrivere in un prossimo futuro. La tecnologia e il digitale, si sa, corrono veloci, le aziende (non solo del vino) molto meno.
Fonti: adweek.com – studiosamo.it – techcrunch.com
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
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