Molto poco, e molto frammentato! E potrei chiudere il post qui, liquidando questo canale come di scarso interesse per un’azienda del vino.
Ma non lo faccio, ovviamente.
Un po’ perché osservo TikTok da settimane e quindi devo scriverci qualcosa altrimenti sembra che ci ho solo perso del tempo. Un po’ perché dove ci sono giovani c’è futuro, e dove c’è futuro può esserci magari anche solo un’azienda vinicola o un vignaiolo interessato a sbirciare come passa il tempo oggi un suo potenziale cliente di domani.
Diamo quindi uno sguardo al futuro, approfondendo la conoscenza di una piattaforma social giovane e popolata da giovani.
Alcuni numeri interessanti
Prima di proseguire specifico solo, per chi non lo sapesse, che TikTok è un’app social come Instagram o Snapchat. Vedremo poi cosa si fa su TikTok, per ora lasciamo parlare i numeri.
TikTok è stata l’app social più scaricata nell’ultimo trimestre del 2018. Più di YouTube, Instagram, Facebook e Snapchat.
Oltre 500 milioni di persone usano TikTok ogni mese, in tutto il mondo (più di Snapchat).
Di questi 500 milioni, 26.5 sono statunitensi, e continuano a crescere. L’India è il primo paese presente, con il 43% degli utenti.
Il 66% degli utenti ha meno di 30 anni.
Negli Stati Uniti, il 60% degli utenti attivi mensili ha un’età compresa tra i 16 e i 24 anni, e il 52% di loro ha un iPhone.
Il tempo di permanenza giornaliero medio in app è piuttosto elevato (52 minuti) ma l’accesso non è molto frequente rispetto ad altre piattaforme social.
Se in fatti le persone accedono quotidianamente a Facebook, Instagram, Snapchat e YouTube, sembrano non farlo con TikTok, che sta lavorando per coinvolgere quotidianamente la propria community.
Gli utenti statunitensi però alzano la media, aprendo l’app 8 volte al giorno in media.
La crescita di TikTok è stata vertiginosa, molto più rapida di quella di Instagram. E alla faccia di Snapchat, sembra ormali l’unica e vera piattaforma social utilizzata dai giovanissimi, appartenenti a quella Generazione Z descritta in un mio precedente post.
Cosa si fa su TikTok
In parole povere brevi video. Quasi sempre video selfie.
Essendo l’emanazione diretta di Musically.it, ci sono tanti lip synk, ovvero playback di canzoni o frasi famose accompagnati da brevi coreografie. Ci sono anche molti scherzi, piccoli siparietti, tutorial e giochi di magia.
Challenge e video sfide sono all’ordine del giorno, aggregati tramite l’uso degli immancabili hashtag. Ragazzi e ragazzi si sfidano dunque quotidianamente a colpi di video.
Non preoccuparti troppo se non ci capisci nulla, non siamo qui per comprendere nel dettaglio come funziona, ma solo se può rivelarsi interessante a livello di target, oggi o in futuro, per te che fai vino e lo comunichi in rete e nei canali social.
Dicevamo vino…
Essendo il pubblico che usa attivamente e frequentemente TikTok davvero molto giovane, l’argomento vino occupa uno spazio ancora molto limitato (si sa che il vino necessità di un certo livello di consapevolezza e di approfondimento per essere apprezzato al di là del suo effetto alcolico).
In settimane di navigazione e ricerche ho trovato davvero ben poco che possa definirsi strategicamente consistente sul mondo vino.
La ricerca per hashtag, che pur aggrega anche molti contenuti tematicamente legati al vino (es. #wine o #winetasting), riporta risultati non aggregati, cioè appartenenti a differenti utenti che magari anche una volta sola hanno fatto un video con un bicchiere di vino, ma non sono né vignaioli né operatori del settore o opinion leader.
Lato wine influencer “storici”, al momento quello che comunica di più e in maniera continuativa su TikTok, e che si è guadagnato nel tempo un buon seguito anche solo ripostando contenuti già presenti sui suoi altri canali ufficiali, è Stefano Quaglierini con il suo Italian Wines.
Altri ci sono ma dormienti, attivi solo in modalità osservatore. Alla ricerca di un senso e per scoprire se possono sfruttare questo canale per ottenere una qualche concreto riscontro.
Quindi? Lasciamo stare TikTok?
Al momento, a meno di individuali e straordinari casi, non consiglierei a un’azienda del vino di casa nostra di approdare su TikTok se non con idee molto chiare, motivazioni concrete e pertinenti, e una solida strategia alle spalle.
Detto questo, se osservo le statistiche statunitensi (mercato interessante e in espansione), forse un piccolo spazio di interesse esiste. Mi riferisco a quella fetta di pubblico davvero ancora molto giovane, tra i 20 e i 30 anni, che potrebbe essere interessata al mondo vino e che un domani non troppo lontano potrebbe anche permettersi di acquistare qualche bottiglia.
Altro aspetto interessante a livello teorico, riguarda il fatto che prima occupi uno spazio ancora relativamente affollato, prima ti posizioni e guadagni un vantaggio competitivo altrimenti irraggiungibile (guarda come è complicato oggi emergere in Instagram ad esempio).
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