Le relazioni si costruiscono grazie alla consistenza, non all’intensità. Partiamo da questa suggestione e vediamo se ne può nascere qualche consiglio per te che fai vino e lo comunichi in rete e nei social.

Cosa è la consistency in comunicazione

Simon Sinek è un imprenditore e saggista inglese, autore di differenti best seller sui temi della comunicazione e della leadership. Qualcuno lo definisce anche un motivatore, etichetta confusa e a tratti pericolosa, che mi ricorda spesso quella di influencer.

Di Sinek ho letto qualcosa ma non posso dirmi un intimo conoscitore delle sue opere e delle sue teorie. A volte lo strovo efficace, altre eccessivamente retorico, in generale mi è simpatico.

Alcuni suoi spunti però riescono a stimolare delle riflessioni.

Una di queste nasce dal suo concetto di “consistenza” applicato al mondo degli affari e della leadership, contrapposto a quello decisamente più attuale di “intensità”.

Come per l’amore, Sinek ci racconta che anche nel mondo degli affari non esiste un evento che indica esattamente quando un fenomeno si verifica, quando l’amore nasce o un individuo diventa un leader. Esistono piuttosto una serie di eventi, un accumulo di tante piccole cose che prese singolarmente possono sembrare insignificanti, ma unite in una visione più ampia, costante e continuativa, concorrono a dare forma a qualcosa.

Consistenza come coerenza e costanza, densità e continuità.

Gli inglesi sono più bravi di noi a condensare differenti sfumature di senso all’interno di una sola parola.

Come anticipavo già prima, il campo di azione di Sinek (che non è certo stato il primo a parlare di consistenza) è il mondo del business, in particolare il tema della leadership. Il nostro è invece quello ben più interessante del vino, ma la consistenza è decisamente un concetto trasversale, quasi liquido, portatore di valori che condivido e ritengo fondamentali per il successo di un brand del vino oggi.

Se dunque Sinek usa questa matafora per descrivere una delle caratteristiche capaci di definire la leadership, noi la useremo per comprendere al meglio le relazioni che possono instaurarsi tra te azienda vinicola e il pubblico di eno appassionati che ti segue in rete e nei canali social.

Fazzolettino?

Dopo il video emozionale, che in effetti fa tanto motivatore, torniamo ad occuparci delle questioni importanti.

La consistenza premia soprattutto nel medio e nel lungo periodo. La consistenza richiede pazienza, costanza, determinazione e idee ben chiare. Richiede visione, lungimiranza e capacità di adattamento.

La consistenza non è per tutti, in molti preferiscono l’intensità del tutto e subito, il boost che fa impennare qualcosa da qualche parte, l’effetto wow che se non mantenuto decade nell’oblio.

Non voglio però essere frainteso, l’intensità è bella tanto quanto. Utile in alcuni casi, perfetta per obiettivi specifici che necessitano di agilità, di immediatezza, di potenza in un certo senso.

Ma se parliamo della costruzione di un brand vinicolo o della reputazione personale di un vignaiolo, allora la chiave del successo risiede nella consistenza, non nell’intensità.

La consistenza ti ricorda che tutti i giorni, in un modo o nell’altro, su un canale o su un altro, devi comunicare con il tuo pubblico digitale. Ti ricorda che devi produrre contenuto interessante e di valore, ti permette di avere una visione di te e del tuo vino in rete nei prossimi anni. Ti dona profondità.

Quanta consistenza nel vino

Il vino, l’ho già scritto in precedenti post come questo, è per sua natura tempo. Un tempo lungo, dilatato, paziente. Dalla vendemmia alla bottiglia possono passare anni.

Il vignaiolo è una sorta di custode del tempo. Conosce dunque benissimo il concetto di consistenza. Lo applica quotidianamente in vigna, in cantina e, se è davvero bravo, sui propri canali comunicativi, giorno dopo giorno, degustazione dopo degustazione, post dopo post, immagine dopo immagine, fiera dopo fiera.

Tutto questo ritmo, tutta questa dedizione, può e deve trovare una degna traduzione nelle azioni e nelle attività digitali, immaginando orizzonti lontani ed educandosi alla consistenza per offrire sempre contenuti di qualità al proprio pubblico.

La comunicazione oggi, digitale e non, è sempre più relazione, conversazione, scambio. Questa relazione è basata sulla fiducia, sull’affidabilità del brand e sul coinvolgimento del consumatore.

Un’azienda del vino oggi deve esser consapevole che per creare un rapporto solido e duraturo con il proprio pubblico, in rete e nei canali social, deve applicare la consistenza alle proprie azioni, deve instillare costanti motivi di affezione, di interesse, di curiosità. Deve essere presente e deve esserlo con continuità.

Pensaci quando scriverai il prossimo post, quando saranno passate due settimane dalla tua ultima comunicazione, quando riprenderai in mano le email alle quali non hai ancora risposto o i commenti che hai lasciato cadere. Pensaci e domandati: sono stato abbastanza consistente?

Perché insisto?

Insisto su un concetto come questo, come su molti altri simili, perché troppo spesso, ancor oggi, mi capita di incontrare casi di aziende, non solo vinicole, che operano in rete in maniera assolutamente non consistente, accendendo e spegnendo canali, partendo molto intensamente per poi frammentare le azioni.

Tutto ciò è molto dispersivo, sia a livello economico sia di tempo e risorse.

Mi rendo conto che non sia semplice immaginare futuri lontani in un mondo per cui immaginare la prossima settimana sembra un’impresa.

Ma se guardi chi ce l’ha davvero fatta, conquistandosi un posto nel cuore e nel portafogli dei consumatori, noterai quanta consistenza hanno applicato alle proprie azioni, digitali e non.

Se vuoi diventare un punto di riferimento vinicolo sul tuo territorio inizia a comunicare la tua qualità, i tuoi valori e la tua unicità. Inizia adesso e fallo tutti i giorni, fallo per mesi, per anni. Non pensare per quanto tempo dovrai farlo, magari un giorno potrai fermarti o cambiare, magari mai, ma stai pur certo che i risultati arriveranno.

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Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.

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