Il digitale offre oggi possibilità per tutte le tasche e per tutte le realtà vinicole, siano esse grossi brand o piccoli vignaioli.
Il problema di molta comunicazione sul digitale in generale, non per forza orientata al mondo vino, è quello di trattare spesso di massimi sistemi e, genericamente, di pensare troppo “in grande”, nell’ottica che il futuro non può che essere futuristico.
Le strategie di digital marketing tirano in causa temi quali i big data, la realtà virtuale, i chatbot, l’internet delle cose (IOT), le commistioni con le neuroscienze, l’intelligenza artificiale, etc. Tutti ambiti interessanti e indicativi di tendenze da conoscere e valutare, ma che
rischiano di creare uno scollamento con una realtà, soprattutto italiana, fatta di piccole e medie imprese che devono gestire una quotidianità cercando al tempo stesso di restare al passo con i tempi.
Spesso le esigenze sono commisurate alle dimensioni, agli obiettivi e alle concrete possibilità (economiche e di risorse) delle singole cantine, cosa che ci invita a porci sul loro stesso piano, per fornire consigli realmente utili, applicabili e soprattutto misurabili.
Differenti opportunità ma sempre con una strategia
La rete può essere usata per differenti e svariati scopi. Citiamone alcuni:
- promuovere un prodotto o lanciarne uno nuovo
- aumentare la brand reputation
- fidelizzare o coinvolgere il pubblico
- vendere
- informare e divulgare
- …
Ognuno di questi possibili scopi comprende una serie di azioni e attività digitali che devono far parte di una visione strategica più ampia per concorrere realmente al raggiungimento degli obiettivi prefissati (siano essi di comunicazione o commerciali). Il concetto di strategia è fondante e imprescindibile.
Ma una strategia non è per forza di cose pertinenza solo di grandi brand con grandi budget.
Una strategia si può applicare anche nel piccolo, nel piccolissimo. Perché strategia significa svolgere azioni con una visione e in relazione a obiettivi misurabili.
Non farti dunque ingannare dai paroloni del marketing o dalle promesse di sicuro successo mediatico e commerciale, ma non farti nemmeno scoraggiare dai numerosi detrattori della rete che troverai… in rete e che magari ti dicono che sei troppo piccolo per aver bisogno del digital marketing o, peggio, che il digital marketing non serve a nulla.
Non è mai una questione di bisogni quanto di opportunità.
Se finisci il tuo vino ogni anno e possiedi già i tuoi canali commerciali, distributivi e comunicativi, non significa che tu debba sederti sugli allori o fermarti, e nemmeno che tu debba continuare ad applicare gli stessi paradigmi mentre il tuo contesto si evolve e cambia.
Il mondo, e con lui il tuo vino, è delle generazioni future, quei Millennials, o gli ancor più giovani nati tra il 1995 e il 2010 (chiamati Generazione Z), che nascono con il cellulare in mano, che hanno profili sociali al terzo giorno di vita, che maneggeranno sempre meno moneta sonante.
Li puoi ignorare solo fino a quando sarà troppo tardi per considerarli con le dovute attenzioni. Quando ormai altri avranno presidiato i loro ambienti, parlato i loro linguaggi, attirato la loro attenzione, coinvolto i loro sensi, avuto accesso ai loro portafogli virtuali.
Una conversione vale più di mille parole
Le volte che ho convinto qualcuno della bontà di attività di digital marketing strutturate è stato quasi sempre grazie a numeri concreti alla mano. Dimostrazioni reali del successo di determinate azioni spesso per mezzo di veri e propri test. La forza dei dati in questo settore è che, fortunatamente, lasciano ben poco spazio alle interpretazioni e posseggono la caratteristica di fugare i dubbi che rappresentano spesso le resistenze e le barriere all’ingresso al mezzo digital.
Il concetto di “conversione” è dunque centrale, perché ti permette di visualizzare uno scopo finale e di capire concretamente se ciò che hai attivato e pianificato in rete e non solo, raggiunge quello scopo.
Per approfondire il tema ti consiglio il post sull’importanza del monitoraggio delle conversioni.
Per tutti questi motivi, se sei un piccolo vignaiolo ancora poco orientato alla rete e al digitale, ti consiglio di fare dei piccoli passi, misurare i risultati e garantirti in questo modo gli elementi necessari a valutarne l’efficacia. Al di là di opinioni basate sul nulla o, peggio, sul dilagante sentito dire.
Questo non significa che sarai sicuramente convinto e cambierai radicalmente visione sul digitale. Potrai anzi scoprire che non ti serve, non fa per te, non ti piace.
Ma una cosa è certa.
Non puoi sapere se una cosa funziona realmente finché non la provi sulla tua pelle.
Testare diventa dunque indispensabile. Facciamo un piccolo esempio su tutti.
Piccole azioni per le visite in cantina
Le visite in cantina sono da sempre un tema a me caro. Le ritengo insostituibili per far conoscere il tuo vino, la tua filosofia e per coinvolgere i tuoi ospiti.
Se vuoi incrementare le richieste di visite alla tua cantina puoi pianificare una piccola campagna, ad esempio su Facebook o su Instagram, indirizzata a persone appassionate di vino nei tuoi dintorni geografici, con una bella creatività (testo e immagini), un invito a venirti a trovare e l’azione che rimanda l’utente a chiamarti, inviarti una e-mail o compilare una form.
Attivando in maniera corretta tutte le azioni necessarie a misurare al meglio la tua azione promozionale (per questo chiedi lumi a un consulente o a chi segue la tua comunicazione web), potrai sapere esattamente quanto spendi (costo campagne + costo impostazione campagne + costo consulenza), quante persone raggiungi, quanti contatti ricevi e, infine, quanti di questi prenotano realmente una visita.
Conoscendo il costo di una visita arrivi così a comprendere perfettamente il tuo ritorno sull’investimento, in modo da decidere se e come dar seguito alla tua strategia digitale.
Per approfondire meglio il caso specifico ti invito a leggere il mio post su come aumentare le visite in cantina.
In conclusione
Fai piccoli passi. Concentrati sulle azioni necessarie a misurarne realmente l’efficacia. Dedica tempo all’analisi dei dati, ai numeri, alle statistiche, agli andamenti, allo storico e alle proiezioni.
Non aprire mille fronti, altrimenti rischi l’approssimazione, la dispersione, la continua ridefinizione, l’inefficacia e l’inefficienza in rapporto alle tue possibilità. Tutti fattori che portano inevitabilmente al fallimento delle attività e alla perdita di fiducia nel digitale.
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
Nel caso in cui necessitassi di ulteriori approfondimenti o desiderassi contattarmi per una consulenza, puoi farlo tramite la chat Messenger o scrivendo a andreamarc79@gmail.com