Il fatto che negli ultimi anni vadano tutti in vacanza in Puglia non significa che debba andarci anche tu.
E se non dovessi per forza di cose argomentare meglio il tutto, mi piacerebbe chiudere qui il post.
Potrebbe starci anche un bel “troppe scelte nessuna scelta” ma questa è meno immediata e serve per forza proseguire oltre.
Le piattaforme social nascono, crescono, muoiono, agonizzano. E non necessariamente in quest’ordine. Alcune rimangono ed evolvono, altre, nel tempo, involvono.
Ricordo gli entusiasmi per Foursquare o Pinterest, due ambienti che restano molto interessanti ma che hanno smesso da tempo di essere considerati “di tendenza”. Gli uomini di marketing oggi amano parlare della vecchia guardia rappresentata da Facebook o Youtube, che vedono resistere al mutamento dei tempi, o dei bambini prodigio come Snapchat, ritenuto “il più sexy” di tutti i social network attuali.
Ogni volta che nasce qualcosa di tanto dirompente, il riflettore della popolarità si sposta, tutti ne parlano, anche quelli che non lo usano e non lo comprendono, in molti lo provano e se ne innamorano, altri lo provano e lo abbandonano.
I marketing man iniziano il tam tam mediatico del “dovete usarlo”, “è fondamentale per il vostro business”, “prima ci entrate prima vi guadagnerete un posto nell’olimpo dei pionieri del mezzo”, etc etc. E si moltiplicano miriadi di post sterili e piatti che spiegano come funziona il nuovo social, come lo si deve usare, le straordinarie opportunità che offre. Post fatti perché non se ne può non parlare, per tentare la scalata alla SERP di Google, per dimostrare competenze.
Tutti contenuti e suggerimenti utili idealmente, validi in potenza, ma serve sapersi calare nella realtà dei singoli, perché per nostra fortuna non siamo tutti uguali.
Chiariamo subito un concetto.
Nessuno DEVE nulla a nessuno se non a se stesso, alla propria identità, al proprio business.
Entrare in un social solo perché questo è “trendy” e lo usano in molti, o perché gli esperti ti dicono che “si deve”, è la strategia più errata che si può intraprendere.
Ma torniamo con i piedi alla terra
Tu fai vino. Si tratta del lavoro che hai ereditato, o che ti sei inventato, e che ti piace fare se sei fortunato, la tua passione nel migliore dei casi. Conosci la tua vigna, la tua terra, le tue uve.
Sai anche perfettamente che la parte marketing, così come quella commerciale e di digital PR, è fondamentale, oggi più che mai, e che serve comunicare per essere visibili e per riuscire ad occupare uno spazio, anche molto piccolo, nella mente delle persone che consumano vino abitualmente, che frequentano le enoteche e i ristoranti, che effettuano ricerche in rete, che conversano nei Social Network.
Le piazze digitali ci sono dunque. Innumerevoli, mutevoli, grandi, piccole, sontuose come Facebook o minimaliste come Twitter, consolidate o immature. La cosa che devi fare è scegliere le piazze che possono essere più utili al tuo brand, sia esso aziendale o personale.
Ma come scegliere dove concentrare le tue forze
Una scelta va fatta, e anche una classifica delle priorità in relazione agli obiettivi dei singoli. I Social Network da sposare vanno selezionati, e vi sono almeno tre motivi principali per fare una scelta:
- perché sai, o scopri per mezzo di analisi, che in determinati ambienti conversa un pubblico potenzialmente interessato al tuo prodotto
- perché hai la possibilità di produrre contenuti adatti a quegli specifici ambienti
- perché non puoi essere ovunque e mantenere al tempo stesso una presenza e uno standard comunicativo di qualità
Il punto due è di fondamentale importanza e spesso non è valutato con la debita attenzione. Osserviamolo più da vicino.
Il contenuto è sempre più importante del contenente
Youtube è una figata pazzesca, milioni di utenti guardano video ogni giorno. Come fai a non esserci?
Poi ti fermi a pensare che per stare su Youtube con una certa efficacia serve produrre video di qualità, farlo con una certa frequenza e magari spenderci due lire in promozione. A questo punto hai due opzioni. O ti attrezzi pianificando risorse, tempi e budget, per produrre contenuti video, o scegli di non essere su Youtube. Una via di mezzo sensata non esiste, credimi. Un canale con un video solo e poche visualizzazioni non può fisiologicamente attrarre pubblico interessato.
Così per tutti i social che puoi incontrare sul tuo cammino:
- se non produci costantemente immagini per te Instagram è inutile
- se non hai nulla da dire o da raccontare Facebook non fa per te
- se non sei sempre con lo smartphone in mano a condividere ogni momento della tua vita da viticoltore, Snapchat non saprai mai come usarlo e dopo i primi Snap abbandonerai il campo
E così via. Estremizzando non per disincentivare all’uso dei social, ma per promuoverne un utilizzo sensato, consapevole e soprattutto sostenibile.
Perché alla fine non sono Facebook, Instagram, LinkedIn, Twitter, Snapchat a essere interessanti, attraenti o utili. Sono sempre e solo i contenuti a esserlo, e nel tuo caso il contenuto è il vino, il metodo, il territorio, le uve.
Concentrati dunque sui tuoi contenuti prima di ogni altra cosa, perché contribuiranno anche loro a indicarti la via. E ricordati sempre la regola del Chi, Cosa, Dove.
Occasioni e opportunità
Se un domani dovessi incontrare qualcuno, che non ti conosce, che ti dice che DEVI usare un preciso ambiente social, guardalo dritto negli occhi e chiedigli perché ritiene che quello specifico Social possa essere la scelta ideale in relazione alla tua specifica identità.
È una risposta che ti deve e che deve saper ben argomentare, perché tu stai pensando di affidarti a quella persona per supportarti nella comunicazione digitale del tuo vino. Mica cotica!
Un buon consulente parte da te, non dai mezzi o dagli strumenti che il mercato mette oggi a disposizione di un’azienda “come la tua”. Un buon consulente digitale analizza lo storico, approfondisce la tua conoscenza, analizza il mercato, il tuo posizionamento, la tua concorrenza prima di arrivare a dirti cosa è meglio per te.
E fammi un piacere, costruisciti un’opinione basata soprattutto su un’esperienza che sia quantomeno profonda, non superficiale. Non dar retta a chi sostiene che i Social non servano a nulla esattamente come ignora tutti quelli che ti diranno che i Social rappresentano la risposta a tutti i tuoi problemi.
Qui si parla di opportunità in relazione a quello che sei e che vuoi diventare, sta a te saper cogliere quelle utili, quelle che puoi coltivare, e ignorare tutto il resto.
Il vino ha un forte potere comunicativo e mediatico, possiede l’inestimabile germe della condivisione. A te, insieme ai professionisti che sapranno arrivare a conoscerti, il compito di comprendere e scegliere quali terreni sono i più adatti alla tua comunicazione.
E tu? Che opportunità hai colto sino ad ora? Sono state scelte impulsive o ragionate? E soprattutto, hanno raggiunto i risultati che speravi?
Fonte immagine: istockphoto.com
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