In questo post voglio segnalarti alcune donne del vino (non italiane) che portano avanti progetti ambiziosi, che infondono tutta la loro passione in ciò che fanno e che comunicano i propri progetti e la propria identità nei social network.
Un post di Food & Wine Magazine, alcune ricerche in rete, e uno sguardo attendo a profili Instagram personali e associativi, mi ha convinto a condividere, con te che fai vino e vuoi comunicare sempre meglio i tuoi valori in rete, i profili di tre donne del vino (non inteso come associazione ma come predisposizione personale e professionale) che ritengo particolarmente interessanti.
Nessuna di queste donne possiede decine di migliaia di followers ma, come si sa, la quantità conta fino a un certo punto. Spesso non puntano nemmeno sulla propria presenza social individuale, preferendo l’esposizione dei propri progetti enoici.
Ma conosciamole meglio, osserviamo come le loro rispettive realtà si muovono in rete e vediamo di imparare qualcosa.
Karissa Kruse, President of Sonoma Winegrowers
Karissa Kruse è, dal 2013, la prima presidente donna dei vignaioli di Sonoma.
L’obiettivo dichiarato di Karissa è quello di portare l’intera contea californiana a diventare la prima regione vinicola statunitense sostenibile al 100% entro il 2019. Dove per sostenibilità si intende una commistione di pratiche che insistono su ambiti apparentemente anche molto eterogenei, dall’ambiente all’agricoltura, fino a comprendere il benessere dell’intera comunità.
Nel 2014 ha presentato questo lodevole e ambizioso progetto alla presenza di 500 vignaioli di Sonoma.
Quello che sta facendo Karissa ha del miracoloso proprio perché comprende e coinvolge le persone che vivono nel territorio, partendo dalla viticoltura per arrivare a ottenere un benessere sociale allargato. Qui la viticoltura diventa strumento e mezzo per un disegno ben più grande.
Se siamo leader nella sostenibilità, la parte che conta di più è la gente. Se non ci prendiamo cura di loro, nient’altro importa. – Karissa Kruse
Se vuoi approfondire al meglio ciò che Karissa e il suo team ha fatto in questi anni, puoi consultare il report annuale sulla sostenibilità 2017 dei vignaioli di Sonoma.
Dove seguire Karissa o i suoi progetti
Il profilo Instagram “Sonoma County Winegrowers” propone una comunicazione piuttosto tradizionale ma capace di offrire una visione completa (il giorno che scriverò “a 360 gradi, fucilatemi). Ci sono le vigne, le persone, il vino, il territorio, le persone (non è una svista).
Da poco ci sono anche alcuni brevi video di introduzione ed educazione alla vigna, come questo:
Il canale YouTube è piuttosto ricco di contenuti. In questo ambiente spicca la presenza di Karissa che offre informazioni e spunti di riflessione tramite brevi video con telecamera fissa frontale.
Sonoma County Winegrowers sono presenti anche in Facebook, con una pagina che conta oltre 17.000 like e in Twitter, il social network meno interessante.
In Facebook si nota che la partecipazione è piuttosto bassa (pochi like, poche condivisioni, pochi commenti ai post) in rapporto al numero di like totali, segno del fatto che non viene fatta promozione dei post, appoggiandosi unicamente alla ormai ridotta esposizione organica offerta dalla piattaforma.
Isabelle Legeron, Founder of Raw Wine
Isabelle è una dei 370 Masters of Wine al mondo, prima donna in Francia a ottenere questo prestigioso titolo.
Nel 2012 fonda a Londra Raw Wine, fiera dei vini naturali e biologici.
Oggi Raw Wine replica la sua formula a Berlino, New York e, ultima arrivata, Los Angeles, coinvolgendo vignaioli provenienti da tutto il mondo ma uniti dalla stessa filosofia produttiva e dello stesso approccio ai temi della sostenibilità ambientale e agricola.
Anche qui una scelta etica da una parte e sostenibile dall’altra. Una scelta che vuole infondere nel consumatore la consapevolezza di ciò che dalla terra passa al bicchiere e dal bicchiere finisce nel nostro organismo.
Credo che tutti i vini dovrebbero essere, come minimo, prodotti in regime biologico. Le viti e le uve crescono perfettamente senza irrorarle con erbicidi o altri pesticidi chimici sintetici. Non c’è davvero alcuna ragione valida per coltivare vini in maniera convenzionale, senza considerare i danni che la cosa arreca all’ambiente, alla biodiversità e persino alla pianta stessa. La qualità del vino è intrinsecamente legata alla “vitalità” del suolo. – Isabelle Legeron
Dove seguire Isabelle o i suoi progetti
Isabelle possiede un profilo personale in Instagram, nel quale posta immagini equamente suddivise tra la propria quotidianità e le esperienze direttamente legate al mondo del vino o alle attività di Raw Wine.
L’account Instagram ufficiale Raw Wine è molto bello, vivo e ricco di immagini ben fatte e scatti professionali. Ecco un esempio:
Come sempre c’è anche la pagina ufficiale Facebook, ma in questo caso direi che il principale media è Instagram.
Twitter tendo a snobbarlo, lo so. C’è anche lui, sia per Raw Wine sia per Isabelle, ma tra i due penso sia indubbiamente più interessante seguire Isabelle.
Veronique Drouhin-Boss, Winemaker at Domaine Drouhin
Famiglia e tradizioni provenienti dalla Borgogna e radici solidamente piantate da ormai 30 anni anche nella Willamette Valley in Oregon (nei pressi di Portland).
Veronique Drouhin è l’enologa di un’azienda, la Maison Drouhin, che vanta un labirinto di gallerie sotterranee dove invecchiano i vini in attesa dei fortunati palati che avranno il piacere di assaggiarli.
Enologa in due continenti. Perché Veronique è riuscita a produrre vini di grande eleganza da uve Pinot Nero anche in Oregon, nelle terre vulcaniche di Dundee Hills.
Dove seguire Veronique o i suoi progetti
L’azienda ha due profili Instagram distinti, uno per l’anima statunitense, uno per la Côte d’Or. Distinti ma non separati, considerato il fatto che in entrambi i canali è possibile trovare rimandi e immagini provenienti anche dall’altra realtà famigliare.
Le tradizioni e la famiglia sono entrambi valori importanti e fondanti per i Drouhin, e lo si evince dalla presenza costante delle persone, oltre che dei vini, della terra, delle uve.
Veronique ha poi un proprio profilo Instagram , nel quale si percepisce un approccio più personale alla comunicazione, con immagini maggiormente orientate alla condivisione di esperienze individuali, oltre che famigliari e aziendali.
Poche immagini per ora, ma che concorrono a completare un quadro notevolmente armonico e coerente, un quadro che ci fa intendere che se anche non esistesse (e non lo sappiamo) una vera e propria strategia digital, di certo si avverte una forte e convinta predisposizione alla condivisione dei propri valori, individuali e di marchio.
Concludendo
Abbiamo finito!
Ho il dubbio che sia stato un viaggio piuttosto rapido, ma ho cercato di condensare in queste righe poche ma chiare suggestioni in grado di raccontare tre personalità uniche per indole, progetti, mestiere e predisposizioni.
Tre donne che hanno saputo costruire qualcosa con impegno e determinazione e che difendono il proprio operato continuando a guardare avanti. Tre spiriti capaci di valorizzare le proprie origini e le proprie tradizioni anche per mezzo di nuovi canali di comunicazione digitale.
Spero che le loro storie ti invoglino a conoscerle, approfondire i loro progetti e seguirle, e spero che possano essere d’ispirazione anche per te, per comunicare sempre meglio il tuo vino e il tuo territorio in rete.
Fonti: foodandwine.com – forbes.com – forbes.com
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
Nel caso in cui necessitassi di ulteriori approfondimenti o desiderassi contattarmi per una consulenza, puoi farlo tramite la chat Messenger o scrivendo a andreamarc79@gmail.com